Possibilità di aiuti per cinema e teatro in Emilia Romagna

Facebook
Twitter
Google+
Pinterest
Linkedin

Contributi per le sale cinematografiche e teatrali grazie al bando di attrattività turistica, commerciale e culturale.

Quando si parla di attrattività turistica non si può fare a meno di includere, oltre a paesaggi e risorse naturali, anche tutte quelle strutture come cinema, teatri, musei, che contribuiscono alla bellezza del luogo. Il Bando della Regione che si occupa di accrescere l’interesse turistico dell’Emilia Romagna ha incluso nelle sue azioni anche le imprese culturali attraverso la MISURA C. Per quanto riguarda la Misura A si rimanda a questo articolo, per la Misura B, invece si rimanda a quest’altro articolo.

A chi si rivolge?

I progetti finanziati hanno lo scopo di valorizzare e ampliare l’offerta culturale riqualificando i servizi esistenti e creandone di nuovi come cinema e teatri, e trasmettere i valori e la cultura di impresa attraverso la creazione, all’interno delle aziende, di musei in cui siano raccolti e conservati gli oggetti, gli strumenti e in generale i prodotti che simboleggiano l’identità e la storia della specifica impresa. Possono beneficiare del contributo:

  • micro, piccole e medie imprese, fondazioni o associazioni (queste ultime due non devono avere una partecipazione di soggetti pubblici) che amministrano, come proprietari o come gestori, sale adibite a rappresentazioni cinematografiche, teatrali, musicali e artistiche che, al momento della richiesta del saldo del contributo, dovranno risultare in esercizio e aperte al pubblico;
  • micro, piccole e medie imprese, che vogliono creare, all’interno delle loro aziende, un nuovo museo d’impresa oppure percorsi di visita o partecipazione al processo produttivo.

Come per le altre due misure il potenziale beneficiario può decidere di inviare la domanda singolarmente o fare parte di una Associazione Temporanea di Impresa o Rete di Contratto. Nel primo caso le imprese, le società, le fondazioni e le associazioni devono:

  • avere sede legale e operativa all’interno del territorio emiliano;
  • essere regolarmente iscritte nel registro delle imprese presso le Camere di Commercio competenti per territorio;
  • essere attive e non trovarsi in difficoltà economica;
  • essere pagatori puntuali.

Nel secondo caso, invece, le Associazione Temporanee di Imprese o le Reti di Contratto devono essere già costituite prima della presentazione della domanda ed essere composte da un minimo di 3 imprese indipendenti fra loro (quindi non associate o collegate) e attive nei settori ammessi alla Misura C.

Di cosa si tratta?

Per questo settore la cifra messa a disposizione è di circa 3 milioni di euro. Sono ammesse le spese per la ristrutturazione dei locali e degli impianti (idrici, elettrici, di riscaldamento ecc) l’acquisto di nuove attrezzature, programmi o licenze utili all’esercizio, e spese di consulenza tecnica, mentre è escluso ad esempio:

  • l’acquisto di mezzi di trasporto;
  • l’acquisto di attrezzature o macchinari usati;
  • l’acquisto di terreni o immobili.

Il progetto, sia che venga presentato in forma singola che aggregata, deve comunque contemplare un investimento minimo di 50 mila euro. Il contributo dato dalla Regione sarà a fondo perduto e può essere recepito in due modi:

  • in regime “de minimis”: si tratta di un aiuto minimo del 35% e massimo del 40% dei costi ammissibili;
  • in regime di esenzione: un aiuto di massimo il 20% dei costi ammissibili per le micro e le piccole imprese e di massimo il 10% per le medie imprese.

Al di là del tipo di regime scelto l’importo massimo che verrà erogato come contributo sarà di 200 mila euro.

Come fare?

Le domande possono essere presentate solo per via telematica collegandosi al portale Sfinge 2020 e seguendo la procedura indicata, dalle ore 10:00 del 10 gennaio 2017 fino alle ore 17.00 del 28 febbraio 2017. Una commissione valuterà ogni progetto arrivato attraverso degli specifici criteri e assegnerà un punteggio che potrà andare da un minimo di 0 ad un massimo di 100; il punteggio minimo per rientrare nella graduatoria è stato fissato a 60.

Quello che una Regione fa per migliorarsi è importante per accrescere la propria identità e competitività; un territorio può fare molte cose come ad esempio investimenti permanenti in infrastrutture e opere e attività culturali in grado di restituire tanto in termini economici quanto culturali. Contribuite anche voi a dare un’identità alla vostra regione, consultate un esperto e partecipate al bando.

Fonte: Bando azione 3.3.4