Dapprima frigoriferi e televisioni, da oggi caldaie e scaldabagni. Continua la grande rivoluzione ecologica voluta dall’Unione Europea. Un’opportunità unica per salvaguardare l’ambiente e il territorio perché permetterà un risparmio energetico del 25%-30%, e consentirà di dimezzare le emissioni nocive. La rivoluzione, in atto già dal 26 settembre scorso, dovrà portare nel tempo alla sostituzione del 60% di caldaie di tipo convenzionale, vendute sino a oggi in Italia. Si parla, in sostanza di “beneficio dell’efficienza energetica” e cioè – spiega Alberto Montanini, Presidente Assotermica – di maggiore sostenibilità energetica e, quindi, un risparmio in bolletta. «Non si tratta di un’imposizione dell’Unione europea – aggiunge Montanini – ma di un lavoro svolto da tutta la filiera per mettere a conoscenza l’utente finale della classe energetica del prodotto che ha in casa o che sta acquistando».
Le nuove norme impongono, infatti, che ogni apparecchio venduto debba essere accompagnato da un’etichetta su cui sono indicati i livelli di efficienza energetica, cosicché siano velocemente chiari e disponibili per il consumatore. Al posto della vecchia caldaia, si dovranno installare caldaie a condensazione (le uniche che sarà possibile produrre e installare d’ora in poi). Altri apparecchi tradizionali dovranno essere venduti sino allo smaltimento dei depositi in magazzino. Di conseguenza le caldaie a camera stagna tradizionali, non a condensazione, spariranno in breve tempo dal mercato.
Si produrranno solo:
• caldaie a condensazione
• pompe di calore
• solare termico
• apparecchi ibridi
Tra gli stati europei, l’Italia è leader di tali tecnologie a efficienza energetica, insieme alla Germania, ed ha un potenziale da cui ottenere il massimo rendimento per riqualificare i diciannove milioni di apparecchi installati. Uno slancio, quindi, anche per l’economia di settore e una opportunità di crescita per i mercati dell’efficienza energetica e delle rinnovabili termiche.
Naturalmente, l’investimento che sarà necessario all’atto dell’acquisto è importante, in quanto le caldaie più efficienti sono le più costose, anche se – lo ricordiamo – grazie alle nuove opportunità dello Stato, si può ottenere sino a dicembre 2015 uno sgravio fiscale del 65% (per le caldaie a condensazione e scalda-acqua a pompa di calore).
L’etichetta
Per le caldaie diventa obbligatoria l’etichetta sulla quale viene specificata la classe energetica di appartenenza. Si adotterà un simbolo che varia da A+ a G per gli impianti adibiti al riscaldamento, e da A a G per quelli destinati alla produzione di acqua calda sanitaria. L’etichetta energetica completa che segnala la classe di appartenenza del prodotto, dovrà essere segnalata anche nei negozi online.
Lotta ai cambiamenti climatici
Per l’Unione europea questa normativa “eco-design” rappresenta un importante punto focale che mira alla lotta ai cambiamenti climatici e alla riduzione delle emissioni di gas serra. La costruzione di nuove caldaie che non rispondono ai titoli di efficienza energetica comunitari sarà vietata negli Stati membri dell’Unione, con grande approvazione degli ambientalisti che hanno ben accolto le direttive Eco sostenibili.
Info: Assotermica