Ecco come aprire un’impresa alimentare domestica

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Quando la passione per la cucina si trasforma in un’attività lavorativa economica redditizia? L’impresa alimentare domestica potrebbe essere la finestra in quel mondo che mai avreste sognato di approdare.

Aprire un’impresa alimentare domestica (IAD) è possibile, seguendo tutte le linee guida di un’attività imprenditoriale. Una finestra aperta sul mondo, per le donne che adorano cimentarsi tra i fornelli, un’opportunità unica, trasformare la passione per la cucina in un lavoro ricco di soddisfazioni.

Le imprese alimentari domestiche sono attive in tante regioni come la Lombardia, il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige, e tante ancora stanno prendendo corpo su tutto il territorio nazionale per cui, possiamo ben dire che rappresentano una realtà imprenditoriale a cui tante persone si stanno indirizzando.

Chi può avviare un’attività di microimpresa alimentare domestica?

Possono aprire una microimpresa alimentare domestica, tutte le persone maggiorenni, che adorano la cucina, pronte a cimentarsi in un’attività molto “dolce”; è necessario però, così come in qualsiasi altra attività, un’ottima strategia di pianificazione, relativa all’innovazione dei prodotti che si intendono immettere nel mercato.

Prima di avviare l’attività, è importante focalizzare tre punti basilari puramente personali: cosa voglio, perché, come fare per ottenerlo. Semplici domande che azzereranno i “punti critici” legati a un’attività imprenditoriale.

Cosa sapere per avviare un’attività di microimpresa alimentare IAD?

Prima di cominciare è necessario sapere come procedere per avviare un’attività domestica. Iniziamo nel dire che è necessario conoscere i regolamenti CE di seguito illustrati:

  • Regolamento CE 852/2004, allegato II, capitolo III – igiene dei prodotti alimentari;
  • Regolamento CE 1169/2011 – etichettatura alimentare;
  • Regolamento CE 178/2002 – rintracciabilità degli alimenti.

Per l’avvio dell’impresa domestica è necessario possedere la partita IVA ed essere regolarmente iscritti presso:

  • Camera di Commercio;
  • INPS;
  • ASL per le autorizzazioni di analisi dei pericoli e dei punti critici di controllo (HACCP).

È obbligatorio presentare la domanda di Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), allo sportello unico delle attività produttive (SUAP) del Comune dove sorgerà l’attività di microimpresa.

Sarà l’ASL di competenza che si occuperà di controllare il possesso dei requisiti dei locali adibiti alla produzione, quindi verificherà l’analisi dei pericoli e dei punti critici di controllo (HACCP), per controllare che tutte le norme siano state rispettate, ed eventualmente rilascerà il relativo permesso che garantirà l’inizio della nuova attività. Solo in possesso di tutte le autorizzazioni sopra riportate, sarà possibile iniziare a lavorare e guadagnare.

Avviare un’impresa alimentare domestica è possibile, seguire le “passioni” può essere la svolta a cui tanto ambivi; il consiglio è quello di consultare un professionista esperto nel settore che ti guidi in tutti i passi da seguire. Non restare impreparato, lanciati in qualcosa di unico!