Un’attività ristorativa è un lavoro che richiede passione, dedizione e diligenza. Se il tuo obiettivo è quello di aprire una pizzeria, non ti resta che conoscere i passi da compiere.
La pizza è il prodotto made in Italy per eccellenza, esportata in tutto il mondo. Le origini della pizza sono napoletane, un prodotto tanto sano quanto genuino. La leggenda narra che nel 1889 il cuoco Raffaele Esposito, allora maestro pizzaiolo e proprietario della pizzeria Brandi, si ingegnò, creando un piatto unico in onore della regina d’Italia Margherita di Savoia, facendo nascere così la pizza Margherita.
I migliori maestri nel campo gastronomico prediligono lavorare la pizza in modo tradizionale “antico”, entrare nel mercato odierno è una scelta coraggiosa, che merita di essere incentivata.
Con il tempo la pizza è cambiata diventando a km zero, senza glutine o lattosio, prodotta con farine speciali, anche vegana, insomma per i migliori pizzaioli non c’è un ostacolo, la pizza diventa lo strumento per soddisfare ogni palato, anche il più esigente.
Prima di aprire un’attività è bene verificare la posizione in termini di ubicazione e valutare i fattori che possono influire sostanzialmente sull’incasso.
Il primo punto che andremo a guardare è legato al traffico in prossimità della location e il tipo di potenziali clienti che frequenta abitualmente la zona per valutarne le esigenze. Ovviamente, se apriamo una pizzeria in prossimità di una zona universitaria, avremo una clientela che baderà al prezzo, quindi, pronta a consumare qualcosa di buono ma nello stesso tempo economico, viceversa, se andiamo ad aprire la pizzeria in una zona tipo centro ci aspettiamo una clientela con gusti un po’ più raffinati che prediligerà non solo la qualità della pizza, ma anche l’accoglienza del locale.
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Cosa sapere prima di aprire una pizzeria?
Per aprire l’attività è necessario possedere la partita IVA oltre che:
- essere iscritti all’Albo degli artigiani;
- ottenere dall’ASL le autorizzazioni di analisi dei pericoli e dei punti critici di controllo (HACCP);
- possedere il libretto sanitario;
- essere iscritti alla Camera di Commercio.
Inoltre è bene conoscere i regolamenti CE di seguito illustrati:
- Regolamento CE 852/2004, allegato II, capitolo III – igiene dei prodotti alimentari;
- Regolamento CE 1169/2011 – etichettatura alimentare;
- Regolamento CE 178/2002– rintracciabilità degli alimenti.
Quali costi bisogna sostenere per aprire una pizzeria?
Esistono tre opzioni: subentrare nella gestione di una pizzeria già esistente, magari rinnovandola un po’; iniziare da zero; aprire un’attività in franchising con a disposizione un marchio conosciuto con un abbattimento dei costi sulla pubblicità, arredi ecc., anche se sono da valutare i costi di avviamento legati al marchio che potrebbero essere, in alcuni casi, anche molto elevati.
I costi generali sono relativi all’acquisto dei materiali tipo il forno, il frigo industriale, l’impastatrice professionale e gli arredi.
Occhio e croce per la sola messa in opera dell’attività ristorativa, i costi da sostenere oscillano tra i 10 e i 20 mila euro, anche se ovviamente tali importi possono lievitare abbondantemente in riferimento all’arredo.
I costi fissi che sostanzialmente si dovranno affrontare ogni mese sono:
- affitto (se il locale non è di proprietà);
- personale necessario per la sala e la cucina;
- costi semplici di gestione come il commercialista;
- tasse;
- materie prime necessarie per lo svolgimento dell’attività, quali farina, olio d’oliva, acqua, mozzarella, ecc.
State pensando di lavorare duramente, con passione, costanza e perspicacia necessaria nel capire le variazioni del mercato, bene avete superato il primo step necessario per aprire una pizzeria.
Di certo non è un lavoro per tutti. Il consiglio, è quello di consultare un professionista esperto nel settore, che vi guidi strada facendo verso un percorso tutto in salita.