Ferie e permessi: istruzioni per l’uso

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Ferie e permessi cosa sono e come usufruire di due importanti diritti dei lavoratori dipendenti.

L’art 36 della Costituzione Italiana oltre a sancire il diritto del lavoratore ad una retribuzione proporzionata e sufficiente, contiene un altro diritto irrinunciabile: quello del riposo. I lavoratori che hanno la fortuna di aver un contratto hanno, dunque, diritto ad un periodo di ferie e ad un numero di permessi annuali retribuiti, il cui scopo non è solo quello di garantire al dipendente l’indispensabile recupero delle energie psico-fisiche consumate durante il lavoro, ma anche quello di permettergli di dedicarsi alla famiglia o alle attività ricreative in generale.

Ferie e permessi come funzionano?

Le ferie sono giornate di astensione dal lavoro retribuite riconosciute come diritto ai lavoratori dipendenti. La durata minima del periodo feriale è stabilita dalla legge. Il decreto legislativo n.66 del 2003 prevede, infatti, che il lavoratore abbia un minimo di 26 giorni di riposo all’anno. I contratti collettivi possono prevedere un aumento del numero di giorni di ferie ma non possono diminuirli. Per quanto riguarda la collocazione temporale delle ferie, invece, è il datore di lavoro a decidere tenendo conto delle esigenze aziendali e dell’interesse dei lavoratori. Anche per un solo giorno di ferie è necessario ottenere l’approvazione del proprio datore di lavoro.

Discorso diverso deve essere fatto per i permessi o ROL (riduzione orario di lavoro), che essendo brevi periodi di assenza da lavoro, stabiliti in ore, sono richiesti in base alle necessità personali del lavoratore e per questo non sono sempre concordati con il datore di lavoro.

Ferie e permessi entro quando utilizzarli?

Ogni lavoratore matura ogni mese circa 2 giorni di ferie e circa 2 ore di permessi, eventuali differenze dipendono da quanto stabilito dai contratti collettivi. Nel settore privato le ferie e i ROL maturati non si azzerano, ma vengono accumulati a credito del dipendente. Per averne contezza, basterà controllare in busta paga, in basso, vicino l’importo dello stipendio netto, la quantificazione delle giornate di ferie maturate, di quelle godute e il saldo rimanente. Allo stesso modo, si potranno leggere le ore di ROL maturate, godute e quelle ancora a disposizione del lavoratore.

Come già detto, ogni anno il lavoratore ha diritto a un minimo di 4 settimane di riposo, 2 delle quali devono essere godute in maniera consecutiva entro l’anno di maturazione mentre le altre entro e non oltre i 18 mesi successivi. I permessi accumulati, a differenza delle ferie, possono essere utilizzati entro il 30 giugno dell’anno successivo alla maturazione.

Permessi e Ferie non godute possono essere pagati?

Per legge, le ferie non godute non possono essere monetizzate, perché rappresentano il diritto inalienabile del lavoratore al riposo. I soli casi in cui è possibile farlo sono:

  • in prossimità della scadenza del contratto di lavoro a tempo determinato: in questo caso è possibile scegliere di non godere delle ferie e di farsele pagare al termine del rapporto di lavoro;
  • in caso di licenziamento in corso d’anno;
  • nel caso in cui vengano riconosciute più di 4 settimane di ferie, il lavoratore avrà la possibilità di farsi pagare le ferie non godute che eccedono il minimo imposto dalla legge.

Diversa, invece, la normativa che regola la fruizione dei permessi. A differenza di quanto avviene per le ferie, se il lavoratore anche maturando i permessi non ne usufruisce entro il 30 giugno dell’anno successivo, il datore di lavoro è tenuto a pagare un’indennità sostitutiva dei permessi non goduti.

Se, come diceva Leo Longanesi, una società fondata sul lavoro non sogna che il riposo, non ci resta che aspirare ad avere un lavoro, per avere il diritto di riposare.