Al via le richieste per ottenere il bonus bebè 2016

Tra le tante agevolazioni fiscali durante la maternità da segnalare la conferma del bonus bebè anche per gli anni 2016 e 2017 per le famiglie a basso reddito ISEE

Il Governo Renzi ha mantenuto la promessa fatta un paio di anni fa confermando, anche per i prossimi anni 2016 e 2017, il bonus bebè vale a dire il sussidio economico mensile erogato direttamente dall’INPS per le famiglie economicamente svantaggiate che abbiano messo al mondo oppure anche adottato un bambino.

Per poter presentare la domanda ed ottenere il bonus bebè sono necessari dei precisi requisiti in capo al richiedente; vediamo quali sono ed anche qual è l’entità del sussidio, la sua durata, come e quando presentare la domanda e i casi particolari nei quali si interrompe l’erogazione del bonus.

Requisiti del Bonus Bebè

Come per l’anno 2015, il bonus bebè spetta ai genitori che hanno messo al mondo o adottato un figlio durante un qualsiasi giorno dell’anno 2016. A tale requisito se ne affianca un altro di natura economica, che consiste nel possedere un reddito ai fini ISEE non superiore ai 25.000 euro all’anno. Bisogna precisare che tale soglia reddituale va considerata come somma dei redditi dei genitori e si riferisce all’anno solare precedente a quello della nascita del bambino beneficiario dell’assegno. Inoltre il predetto limite di reddito non è più necessario a partire dal quinto figlio in poi.
L’unica differenza rispetto all’anno passato consiste soltanto nella diversa documentazione e procedura necessaria per il rilascio dell’indicatore reddituale ISEE; per il resto i requisiti sono uguali. Una volta accertata la presenza dei parametri richiesti, l’INPS eroga il sussidio economico a partire dal giorno della nascita o, in caso di adozione, dal giorno di ingresso nel nucleo familiare.

Importo, durata e natura del Bonus Bebè

Anche per l’entità e la durata dell’agevolazione non ci sono differenze rispetto ai benefici del 2015. Infatti anche per il 2016 l’importo del bonus è di 80 euro mensili per un totale complessivo di 960 euro all’anno ma può arrivare a 160 euro mensili ovvero 1.920 euro all’anno per quei nuclei familiari con un indice ISEE non superiore a 7.000 euro annui.
Anche per quanto riguarda la durata non cambia niente, poiché il beneficio viene erogato per un massimo di 36 mensilità, a partire dalla nascita o dall’ingresso in famiglia del bambino.
Il bonus ricevuto non è soggetto a tassazione in quanto non concorre a formare il reddito imponibile del soggetto richiedente.

Termine di presentazione della domanda per il Bonus Bebè

La richiesta del bonus bebè deve essere fatta da uno dei genitori conviventi con il figlio entro 90 giorni dalla data della nascita o da quella di ingresso del bambino nel nucleo familiare.
Le modalità di presentazione della domanda sono diverse e precisamente:

  • direttamente da un genitore in modalità telematica utilizzando il codice PIN dispositivo attraverso la sezione riservata ai servizi al cittadino sul sito dell’INPS;
  • affidando la pratica ad un CAF o un Patronato, che compileranno la domanda e la inoltreranno telematicamente direttamente all’Istituto Previdenziale, per coloro i quali non hanno familiarità con il computer;
  • attraverso il Contact Center dell’INPS chiamando il numero verde 803.164 da rete fissa o il numero 06.164164 da telefono cellulare.

Cause di decadenza o interruzione del Bonus Bebè

Al verificarsi di determinate situazioni l’INPS interrompe l’erogazione del sussidio assegnato.
Esse sono:
1. il superamento del requisito economico ovvero della soglia reddituale annua fissata e pari a 25.000 euro;
2. la morte del bambino per il quale si riceve l’assegno mensile;
3. la revoca dell’adozione del bambino;
4. l’affido in via esclusiva del bambino al genitore che non ha presentato la domanda per l’ottenimento del bonus bebè.

Il venir meno di uno dei requisiti o la sopravvenuta causa di decadenza dal beneficio devono essere comunicati all’INPS entro 30 giorni dal verificarsi dell’evento.

Vista la permanenza degli stessi requisiti e delle stesse modalità di presentazione della domanda, la speranza dei soggetti richiedenti e dei beneficiari del bonus bebè è quella di vedere una riduzione dei tempi di attesa per l’erogazione del sussidio. È stato infatti il ritardo nei pagamenti l’unico neo di questa agevolazione nel primo anno della sua applicazione.

 

Fonte: Legge di Stabilità 2016 Circolare INPS n. 93/2015

Info: Inps