I nuovi arrivati che siano “portati dalla cicogna”, o arrivati al termine di estenuanti pratiche burocratiche di adozione, portano con sé, oltre ad una ventata di aria fresca, uno stravolgimento della routine quotidiana alla quale la vita ci aveva abituato. Ed è innegabile dire, che la vita dei neogenitori cambia sotto tutti i punti di vista, anche quello economico.
Per dare una aiuto alle famiglie meno abbienti, con il decreto attuativo approvato ad aprile, sono operative le modifiche al bonus bebè previste dalla Legge di stabilità del 2015. Ricordiamo che possono farne richiesta i genitori cittadini italiani, i membri di uno Stato dell’Unione europea o di uno Stato extracomunitario se risiedono in Italia e se possiedono il permesso di soggiorno.
L’agevolazione è valida soltanto per i genitori che hanno un ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) in corso di validità non superiore a 25.000 euro annui. Per un ISEE inferiore ai 7.000 euro annui l’importo di 80 Euro mensili viene raddoppiato.
Il bonus bebè spetta ai figli nati tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017.
Il contributo non viene più fornito nei seguenti casi:
- decesso del figlio;
- revoca dell’adozione;
- decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale;
- affidamento del figlio a terzi;
- affidamento esclusivo del figlio al genitore che non ha presentato la domanda.
I genitori devono comunicare subito all’Inps la causa di decadenza e se non lo fanno devono restituire le somme indebitamente percepite.
La stessa INPS con un messaggio di questi giorni comunica che il contributo verrà versato fino al terzo anno compleanno o, in caso di adozione, fino al terzo anno in cui il bambino è entrato a far parte della famiglia, infatti le mensilità concesse al nucleo familiare di origine non vengono considerate ai fini del calcolo dei 36 mesi.
Fonte: Messaggio INPS n.4845 del 17/7/2015
Vedi anche Via libera al bonus bebè per le neo mamme ;