L’indicatore della situazione economica equivalente, meglio conosciuto come dichiarazione ISEE, è uno strumento che permette ai cittadini di richiedere e ricevere, agevolazioni e servizi in relazione alle particolari condizioni economiche in cui versano.
Ricordiamo alcune delle prestazioni sociali a livello nazionale che spettano ai cittadini sotto soglia ISEE:
- assegno di maternità;
- assegno per il nucleo familiare con tre figli minori;
- asili nido e altri servizi educativi per l’infanzia;
- mense e prestazioni scolastiche;
- prestazioni del diritto allo studio universitario e riduzioni delle tasse universitarie;
- servizi socio-sanitari;
- agevolazioni per servizi di pubblica utilità (quali ad esempio riduzioni nella bolletta del telefono, della luce, e del gas).
In più, va ricordato che a livello locale le amministrazioni hanno una certa libertà di giostrare i limiti e le agevolazioni da erogare, per tanto, solo per citare un esempio, ricordiamo che alcuni comuni erogano grossi sconti sulla TARI per famiglie con ISEE basso.
Ma come fare a capire quanto vale l’ISEE del proprio nucleo familiare?
La cosa più rapida da fare per ottenere la dichiarazione ISEE relativa al proprio nucleo familiare, è quella di rivolgersi ad un Caf o ad un patronato che chiederà l’opportuna documentazione di riferimento, e la inoltrerà all’INPS. L’INPS dopo avere fatto gli opportuni controlli restituirà al Caf la dichiarazione ISEE validata.
Da quest’anno c’è tutta una sfilza di documenti da produrre che varia in relazione alla finalità della dichiarazione ISEE:
- fotocopia dei documenti di identità e tessere sanitarie, di tutti i componenti del nucleo familiare, ed ovviamente in corso di validità;
- dichiarazione dei redditi;
- documentazione relativa agli importi percepiti per borse e assegni studio;
- redditi percepiti e tassati all’estero;
- certificati catastali di fabbricati e terreni posseduti;
- saldi di conti correnti e libretti di risparmio bancari e postali;
- giacenza media di conti correnti e libretti di risparmio bancari e postali;
- documentazione relativa a titoli, obbligazioni, certificati di deposito, buoni azionari;
- numero delle polizze e ammontare dei premi versati ed eventuali riscatti effettuati delle assicurazioni vita (tranne assicurazioni auto);
- capitale residuo del mutuo per mutui stipulati per l’acquisto o la costruzione delle abitazioni in possesso (non solo quelli stipulati per l’abitazione principale);
- contratto d’affitto con estremi di registrazione e importo canone annuo (escluse le spese);
- numeri di targa o estremi di registrazioni di mezzi di trasporto intestati, quali ad esempio autoveicoli, moto, navi e imbarcazioni da diporto;
- trattamenti erogati dall’INPS;
- bisogna inoltre dichiarare se si sono effettuate donazioni di immobili verso terzi;
- verbali relativi ad eventuali invalidità civili.
Tra le novità più rilevanti tra la documentazione sopra citata, troviamo la giacenza media dei conti correnti, e libretti di risparmio, che per comodità si possono richiedere direttamente alla banca o posta dove si ha il conto od il libretto.
Per che vuole procedere in maniera autonoma per ottenere la dichiarazione ISEE, da quest’anno può effettuare il calcolo direttamente online, dal sito dell’INPS. Sul portale dedicato si trova tutto il materiale necessario per ottenere la dichiarazione ISEE, dalla guida al modello, alla dichiarazione sostitutiva unica da compilare, alle FAQ.
In ogni caso ricordiamo, che bisogna fare chiarezza sul concetto di nucleo familiare. Infatti per determinare la composizione del nucleo familiare bisogna tener conto che:
- i coniugi sono sempre da considerarsi appartenenti allo stesso nucleo familiare, anche se hanno una diversa residenza anagrafica, fa eccezione a questa regola, il caso in cui i coniugi siano separati;
- il coniuge iscritto AIRE (cioè l’anagrafe dei cittadini italiani residenti all’estero) ai fini ISEE, viene considerato parte del nucleo del coniuge residente in Italia;
- i figli minorenni fanno sempre parte del nucleo familiare del genitore con il quale convivono;
- i figli maggiorenni che sono a carico dei genitori ai fini IRPEF, lo sono anche ai fini ISEE, soltanto se non sono sposati o non hanno figli;
- i figli maggiorenni che sono a carico fiscale di entrambi i genitori separati, possono scegliere ai fini ISEE, se far parte del nucleo familiare del padre o della madre.
Esistono, inoltre, anche altri casi particolari, per quanto riguarda ad esempio la dichiarazione ISEE per le prestazioni sociali dei minorenni.
In questo caso particolare, va considerato ai fini della dichiarazione ISEE il genitore non sposato, anche se non vive con il minore stesso. I casi particolari che portano l’esclusione di tale genitore ai fini ISEE sono ben specifici e stabiliti in maniera rigida dalla legge, pertanto di norma è consigliabile rivolgersi ad un CAF o ad un patronato.
Info: Agenzia delle Entrate