Part-time agevolato sì, ma solo per il settore privato

Riduzione dell’orario lavorativo compresa tra il 40 ed il 60%, ma conservando la propria pensione

Per i lavoratori che matureranno i requisiti per andare in pensione entro la fine di dicembre 2018, si prospetta la possibilità di ridurre l’orario lavorativo con un part time agevolato, conservando intatta la futura pensione.

La nuova norma del part-time agevolato prevede la possibilità per alcuni lavoratori del settore privato, di ridurre il monte ore lavorativo degli ultimi anni pre-pensionamento dal 40 al 60%, senza andare ad intaccate i contributi maturati, e quindi con la possibilità di conservare futura pensione senza sorprese.

La norma del part time agevolato interessa i lavoratori del settore privato (sono infatti esclusi dalla norma i lavoratori del settore pubblico, ed i lavoratori autonomi) che hanno i seguenti requisiti:

  • contratto a tempo indeterminato, full-time;
  • vent’anni di contributi (requisito contributivo minimo);
  • che raggiungano i 66 anni e 7 mesi entro il 31 dicembre 2018 (requisito anagrafico).

Facendo i conti si capisce, però, che gli uomini nati prima del maggio del 1952, possono fruire di questa norma, ma ne restano escluse le donne, in quanto visto l’età minima pensionabile per le donne, quelle nate fino al 1951, sono andate in pensione, quelle nate nel 1952 che compiono i 64 anni, possono andare in pensione su effetto delle delega della legge Fornero, e le donne nate nell’anno 1953, sono escluse perché raggiungono i requisiti dell’età anagrafica nel 2019.

Il datore di lavoro verserà, al dipendente, nella busta paga da part-time una cifra esentasse che corrisponde ai contributi sulle ore di lavoro non effettuate, in maniera tale che il lavoratore al momento dell’uscita dal mondo del lavoro, possa percepire l’intero importo della pensione. Tale somma è comprensiva di tutto, -e come chiarisce il decreto- non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente e non è assoggettata ad alcun tipo di contributo previdenziale, come ad esempio l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro o contro le malattie professionali. Inoltre lo Stato verserà i contributi figurativi corrispondenti all’inattività dovuta dalla riduzione dell’orario di lavoro.

Vediamo insieme cosa deve fare il lavoratore interessato per il part-time agevolato, a questo tipo di soluzione:

  • richiedere la certificazione che attesta che il lavoratore ha il requisito contributivo, e che avrà anche quello anagrafico alla data del 31 dicembre 2018. Questa certificazione la si può richiedere ad un patronato oppure all’INPS, o andando di persona allo sportello, oppure facendo richiesta per via telematica;
  • tipulare in accordo con il datore di lavoro, un contratto a tempo parziale agevolato, con indicazione della riduzione dell’orario. La durata del contratto va dalla data di accesso ai benefici fino al raggiungimento del lavoratore dell’età minima pensionabile;
  • ottenere il nulla osta della direzione territoriale del lavoro;
  • ottenere l’autorizzazione finale dell’INPS.

In virtù di questa norma, tutti i lavoratori che hanno i requisiti di cui sopra potranno concordare insieme al datore di lavoro, di dimezzare l’orario lavorativo, (la riduzione prevista è da concordare in misura compresa tra il 40 ed il 60 % dell’orario di lavoro) mantenendo però gli stessi contributi dell’orario pieno.

 

Info: Governo italiano