24Le tasse, sebbene odiate dai più, permettono alla nostra società di sostenere servizi che altrimenti non potrebbero essere offerti. È pur vero, però, che ci sono dei casi in cui è possibile ottenere delle riduzioni o addirittura essere esentati dal pagamento al verificarsi di particolari condizioni.
È il caso della tassa sui rifiuti per casa vuota.
La TARI, la tassa sui rifiuti, si basa sul presupposto che ai fini della determinazione dell’imposta non è necessaria tanto la detenzione o il possesso di locali o aree scoperte in se, ma la possibilità degli stessi di produrre rifiuti attraverso il loro utilizzo.
Infatti, per chiarire, la TARI consta di una parte fissa che è determinata considerando le componenti del costo del servizio di igiene urbana (investimenti e relativi ammortamenti, spazzamento strade ecc.) e di una parte variabile che copre i costi del servizio rifiuti integrato (raccolta, trasporto, trattamento, riciclo, smaltimento) ed è rapportata alla quantità di rifiuti presumibilmente prodotti dal componente o dai componenti del nucleo familiare (infatti ad esempio ogni nuova nascita deve essere comunicata anche alla TARI, che provvede al nuovo calcolo dell’imposta per sopraggiunto nuovo familiare).
Ma, allora in quali casi la tassa non va pagata e quindi è possibile usufruire dell’esenzione sulla tassa dei rifiuti?
È previsto dalla normativa che il contribuente possa usufruire di esenzioni o riduzioni dell’imposta nel caso si verifichino determinati casi, come ad esempio il riciclo dei rifiuti per proprio conto, l’occupazione dell’immobile solo in una parte dell’anno, il compostaggio degli scarti organici.
Più in dettaglio vengono esclusi dalla normativa i locali e le aree inutilizzabili perché non possono nemmeno produrre rifiuti.
Non è sufficiente però che l’immobile sia semplicemente disabitato, ma deve anche non avere alcuna utenza attiva (rete elettrica, idrica o fognaria) o deve essere inagibile o inabitabile.
È comunque necessario visionare i regolamenti comunali per verificare nello specifico in quali casi un appartamento vuoto può essere esentato dal pagamento della tassa.
Alcuni regolamenti prevedono ad esempio che la presenza di arredi e l’attivazione di una sola utenza sia già sufficiente a produrre rifiuti, pur restando l’immobile disabitato per la maggior parte dell’anno.
Quindi l’esclusione di un immobile disabitato è possibile soltanto se privo di mobili e suppellettili e non allacciato ad alcuna utenza e per verificare l’effettiva cessazione bisogna inviare al Comune una dichiarazione di cessazione.
La dichiarazione di cessazione non può essere effettuata se l’immobile è tenuto a disposizione con utenze attive ma il tributo può essere ridotto del 30% dichiarando che l’abitazione è tenuta a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo, non superiore a 183 giorni nell’anno.
Se potete usufruire dell’esenzione buon per voi, per tutti gli altri casi ricordatevi di pagare la TARI entro il 16 giugno di ogni anno.