Accertamento fiscale da Redditometro: cos’è, chi riguarda e come funziona?

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Spendere di più di quanto si guadagna è uno dei primi segnali di allarme per il Fisco nella lotta all’evasione. Vediamo, dunque, come l’Agenzia delle Entrate monitora i contribuenti ai fini di un accertamento fiscale da redditometro.

 

Il tenore di vita di ciascuno di noi è, ovviamente, correlato al nostro reddito. Spendiamo tanto quanto guadagniamo, o meno, se tendiamo al risparmio.

Quando spendiamo di più di quanto il nostro reddito consente, c’è qualcosa che non torna. O siamo stati i fortunati vincitori di una lotteria o di altro gioco con premi in denaro o gli altrettanto fortunati destinatari di una donazione patrimoniale o, ancora, come invero il più delle volte accade, siamo percettori di redditi ulteriori, che tuttavia non abbiamo dichiarato al Fisco, evadendo le tasse.

Ecco perché, molto spesso, gli accertamenti fiscali scaturiscono proprio dall’avere il Fisco riscontrato che il contribuente spende di più di quanto egli ha formalmente dichiarato di percepire. Ed al fine di far emerge tali “anomalie”, l’Agenzia delle Entrate si avvale di uno strumento di cui avrete certamente sentito parlare: il redditometro.

Accertamento fiscale da Redditometro: cos’è, come funziona e chi riguarda

Il redditometro è un tipo di accertamento fiscale che l’Agenzia delle Entrate utilizza per poter verificare che tutti i contribuenti persone fisiche (e professionisti, commercianti, artigiani, imprenditori individuali, dipendenti e pensionati) paghino le tasse a loro spettanti.

In particolare, attraverso il redditometro, l’Agenzia delle Entrate effettua una indagine sulla base di dati già noti e contenuti nelle banche dati a cui ha accesso, volta ad analizzare la congruità tra i redditi percepiti dal contribuente e le spese da egli sostenute per mantenere il nucleo familiare di appartenenza, effettuando – attraverso un metodo matematico/statistico –una mappatura di soggetti in base alla tipologia di nucleo familiare (matrimonio con figli, conviventi, single, ecc)  e all’area di appartenenza geografica (sud, nord, isole, città, etc.).

Così facendo, il Fisco riesce a calibrare diversamente il peso di un acquisto fatto a Palermo rispetto a quello fatto a Milano, così come delle spese sostenute in un anno da un single rispetto a un nucleo di quattro persone.

Ove venga rilevato uno scostamento pari o superiore al 20% tra quanto dichiarato e quanto speso, l’Agenzia delle Entrare chiederà al contribuente di giustificare tali spese ulteriori, convocando per un contraddittorio il soggetto sottoposto a controllo.

Non tutte le spese entrano, tuttavia, nella valutazione del redditometro, ma solo quelle più importanti, quali l’acquisto di auto, case, viaggi e … sì, anche l’ultimo modello del telefonino acquistato (per l’elenco dettagliato delle spese incluse nel redditometro v.  Decreto ministeriale).

Attenzione: anche un importante accumulo di denaro sul proprio conto in banca potrebbe attivare un accertamento fiscale, ove tale somma sia tale da far nascere il sospetto che il contribuente si mantenga con altri proventi.  Esempio classico è quello del lavatore dipendente, nel cui conto viene mensilmente accreditato lo stipendio, eppure non si registra mai un prelievo. Dove prende il denaro per la spesa, per pagare le utenze o per affrontare altre spese di vita quotidiana? Non sarà che percepisce ulteriori redditi non dichiarati? Meglio appurarlo con un accertamento fiscale.

Accertamento fiscale da Redditometro: come difendersi

Nei procedimenti tributari l’unico tipo di prova ammessa è quella documentale. Instaurato il contraddittorio con il Fisco, non potremmo pertanto addurre dinnanzi ad esso, a giustificazione della incongruità delle spese effettuate, la testimonianza dei nostri genitori che dichiarano di averci regalato una cospicua somma in denaro o affermare di aver vinto un premio in denaro, se non abbiamo una prova certa di tipo documentale che riscontri il nostro dire. Quindi estratti conto e documenti alla mano!

Se non si è in grado di fornire prove documentali giustificative delle spese, l’accertamento fiscale diverrà pressoché scontato. Sarà, in tal caso, possibile proseguire il contradditorio, mediante apposita impugnazione delle risultanze dell’accertamento, o viceversa, accettare le contestazioni del Fisco e adeguarsi ad esse spontaneamente.

Fonte:  Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi.