NASPI 2015: problemi in avvio ma l’INPS rassicura

È oramai noto che a partire dall’anno 2015 il sussidio di disoccupazione erogato dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) ha preso il nome di NASPI, in sostituzione dei precedenti assegni denominati ASPI e MINI ASPI.

Come tutte le novità, l’introduzione di un nuovo meccanismo ha generato non pochi problemi, soprattutto di carattere temporale. Si sono infatti verificati molti casi di ritardato pagamento dell’assegno di disoccupazione.

La normativa prevedeva infatti che il nuovo sussidio sarebbe entrato in vigore a partire dal 1° maggio 2015 e avrebbe interessato tutti coloro i quali si fossero trovati involontariamente senza un lavoro a partire da tale data. Ma questo non si é verificato e molti disoccupati, non ricevendo il sussidio, hanno fatto presente il disguido anche tramite i sindacati.

L’INPS ha messo a conoscenza con due note ufficiali che il problema del ritardo nei pagamenti é stato solo di natura tecnica, in quanto in alcune sedi territoriali, mancava il software per il corretto calcolo dell’entità e della durata del sussidio stesso. Già alla fine del mese di luglio i primi assegni sono stati regolarmente consegnati ai legittimi destinatari.

L’INPS sottolinea però, come una buona parte dei rallentamenti siano dovuti ad una non corretta presentazione delle domande, e pertanto è stato richiesto un nuovo invio delle stesse e un nuovo iter di controlli.

Nella sue note l’INPS, a parziale giustificazione di quanto successo, ha chiarito anche altri aspetti del nuovo sussidio che pesano sull’enorme mole di lavoro a carico degli uffici territoriali e precisamente che:

  • la NASPI, basandosi sulla contribuzione degli ultimi 4 anni anziché soltanto sull’ultimo periodo lavorativo, comporta la disamina di un periodo contributivo abbastanza lungo per definire entità e durata del beneficio;
  • per alcune categorie di lavoratori, ad esempio quelli a carattere stagionale del settore turistico, si é dovuto ricorrere a particolari correttivi a causa dell’esigenza di limitare l’impatto della NASPI rispetto alle precedenti indennità di disoccupazione (ASPI e MINI ASPI).

 

Fonte: INPS