Chi pensa che il condominio, piccolo o grande che sia, possa essere paragonabile ad una giungla, non sbaglia mica di molto. La convivenza di questi tempi è parecchio difficile, anche nei più signorili dei quartieri residenziali.
Tante le motivazioni, che richiederebbero menzione a parte. E in quest’ottica, le novità introdotte dalla legge sulle modalità di calcolo dei consumi relativi agli impianti centralizzati di riscaldamento/raffreddamento potrebbero aggravare non poco la situazione.
Il trend attuale
A tutt’oggi la maggioranza dei condomini italiani è ancora dotata di impianti termici centralizzati, nonostante negli ultimi anni si sia assistito ad un graduale passaggio verso sistemi singoli e distaccati.
Ad ogni modo, la crisi economica e gli elevati costi per la dismissione degli impianti comuni hanno influito sul rallentamento del trend in questione.
Proprio per questa ragione, le nuove norme sull’efficienza energetica, introducono importanti modifiche che interesseranno milioni di abitanti “costretti” alla convivenza con i propri vicini di casa.
La nuova legge
Allo scopo di favorire il risparmio energetico, la nuova legge stabilisce che per i condomini dotati di sistemi comuni di riscaldamento/raffreddamento:
- vigerà il rispetto della norma tecnica Uni 10200 (e successivi aggiornamenti);
- dovrà essere previsto un sistema di contabilizzazione dei consumi termici individuali;
- verrà effettuata la suddivisione delle spese in base ai consumi effettivi volontari di ogni singolo centro di consumo.
Effetti sui condomini
Per effetto delle nuove normative, ogni singolo centro di consumo all’interno del condominio dovrà essere munito di un contabilizzatore che conteggi l’energia utilizzata in quella precisa unità immobiliare.