Le persone che a causa di un difetto fisico o mentale hanno perso almeno il 67% della capacità lavorativa, possono chiedere di ottenere la pensione di invalidità, anche se lavorano.
Esistono tante forma di handicap che possono colpire la muscolatura, la struttura ossea, uno o più sensi, le facoltà cerebrali, le capacità cognitive e di apprendimento, ecc… che non permettono a chi ne è affetto di fruire pienamente dei propri diritti e delle proprie aspettative.
Per la legge una persona ha un handicap se presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, o una disabilità intellettiva che comporta una riduzione della capacità lavorativa sia stabile (che tende mantenersi costante nel tempo) che progressiva (che tende a peggiorare nel tempo) in grado di compromettere i processi di apprendimento, le relazioni con altre persone, l’integrazione nel mondo del lavoro e nella società, oppure può portare ad una riduzione della capacità lavorativa e comportare anche la necessità di sostenere delle spese mediche o rivolte all’acquisto di attrezzature o apparecchiature particolari (come la sedia a rotelle, un’auto con speciali adattamenti, ecc…).
Per questo prima la Costituzione e poi la legge riconoscono degli aiuti ai portatori di handicap consistenti in servizi, sussidi economici, speciali diritti, percorsi di integrazione sociale e lavorativa.
Il riconoscimento di queste agevolazioni dipende dalla natura e dalla percentuale di invalidità e di riduzione della capacità lavorativa. Una delle misure più importanti per compensare queste limitazioni è rappresentata dalla pensione di invalidità.
Indice
Pensione di invalidità 2019: cos’è?
La pensione di invalidità, definita più correttamente come “assegno ordinario di invalidità”, è una prestazione previdenziale erogata dall’INPS a favore delle persone che a causa di un handicap, o comunque di una infermità o un difetto fisico o mentale, hanno subito una rilevante riduzione della capacità lavorativa rispetto alle proprie attitudini.
La prestazione non è definitiva, ma viene riconosciuta per 3 anni, dopodiché dovrà nuovamente procedersi alla verifica della sussistenza dei requisiti per essere riconfermata.
L’importo dell’assegno della pensione di invalidità non è fisso ma cambia da beneficiario a beneficiario, essendo calcolato, come avviene con le pensioni ordinarie, applicando il calcolo retributivo, il calcolo contributivo o il sistema misto, a seconda della data di assunzione.
Il percepimento di questa prestazione previdenziale non è incompatibile con l’attività lavorativa, ma in questi l’importo dell’assegno va a ridursi del 25%, nel caso in cui il reddito supera i 26.676,52 euro annui, o del 50%, se il reddito supera 33.345,65 euro annui.
Pensione di invalidità 2019: i requisiti
Per richiedere l’assegno ordinario di invalidità occorre aver subito una riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo, vale a dire una perdita almeno del 67%, ed aver versato almeno 5 anni di contributi previdenziali, di cui almeno 3 negli ultimi 5 anni.
Non possono richiedere l’assegno i pubblici impiegati, mentre sono ammessi tutti gli altri lavoratori dipendenti, i lavoratori autonomi e parasubordinati.
Il riconoscimento del tipo e del grado di invalidità compete ad un’apposita commissione medico-legale costituita presso le ASL.
Pensione di invalidità 2019: come richiederla?
Per richiedere la pensione di invalidità occorre presentare un’apposita domanda, utilizzando il modello SS3 predisposto dall’INPS, insieme alla documentazione medica idonea a dimostrare lo stato di invalidità.
La richiesta può avvenire online, sul sito dell’INPS, attraverso le credenziali MyINPS (vedi il nostro video tutorial), oppure attraverso il call center (numero 803 164 da rete fissa, 06 164 164 da rete mobile) o, infine, rivolgendosi a patronati, intermediari INPS o consulenti.
Successivamente l’INPS fisserà una visita davanti ad una commissione medica appositamente costituita.
Se l’esito sarà positivo, l’assegno sarà erogato a decorrere dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda.
E’ tutto chiaro fin qui? No?! Allora rivolgiti a Caf e Patronato Online che si occuperà del disbrigo della domanda. Clicca qui!
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