Con la Legge di Bilancio 2018 sono previste detrazioni per gli abbonamenti ai mezzi pubblici fino a 250 euro di spesa. Deduzione totale per le imprese che pagano l’abbonamento dei dipendenti.
Il trasporto pubblico risponde un’esigenza fondamentale dei cittadini, che trova accoglimento nel “diritto alla mobilità”, garantito dalla nostra Costituzione. L’uso e l’efficienza dei mezzi pubblici sono anche degli indici di progresso di un Paese.
Il nostro, rispetto alla media europea, si trova molto indietro da questo punto vista, sia per delle mancanze politiche, sia per l’abitudine degli italiani a preferire l’uso del mezzo proprio anziché un mezzo di trasporto collettivo.
Indice
- 1 Detrazioni abbonamenti mezzi pubblici 2018: cosa dice la Legge di Bilancio?
- 2 Detrazioni abbonamenti mezzi pubblici 2018: benefici per i pendolari
- 3 Deduzioni abbonamenti mezzi pubblici 2018 per le imprese
- 4 Finanziamenti ai Comuni: i piani per la mobilità sostenibile
- 5 Come ottenere le detrazioni abbonamenti mezzi pubblici 2018
Detrazioni abbonamenti mezzi pubblici 2018: cosa dice la Legge di Bilancio?
Con la Legge di Bilancio 2018 si è voluto rendere più conveniente l’uso dei mezzi pubblici, sia per i privati, sia per le aziende e gli imprenditori che pagano gli abbonamenti del trasporto pubblico dei propri dipendenti.
Possiamo suddividere le misure previste in Legge di Bilancio, in 3 punti:
- agevolazioni per i pendolari;
- agevolazioni per le imprese;
- stanziamenti ai Comuni.
Vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta.
Detrazioni abbonamenti mezzi pubblici 2018: benefici per i pendolari
I pendolari avranno la possibilità di detrarre, con la dichiarazione dei redditi, il 19% del costo degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, di tutto il nucleo familiare, su una spesa massima di 250 euro all’anno (che corrisponde, applicando la detrazione del 19%, ad un beneficio massimo di 47,50 euro all’anno).
Sono esclusi dal beneficio fiscale i biglietti singoli, ossia i titoli di viaggio validi per una sola corsa o a scadenza oraria, mentre gli abbonamenti agevolabili possono essere settimanali, mensili o annuali. Restano i dubbi sull’applicabilità della detrazione a particolari titoli di viaggio, come i biglietti integrati giornalieri, utilizzabili per più corse.
Deduzioni abbonamenti mezzi pubblici 2018 per le imprese
Anche le aziende e i datori di lavoro potranno beneficiare di speciali agevolazioni fiscali per il trasporto pubblico (il cosiddetto “ticket trasporti“) e consistono nella deduzione totale delle spese sostenute per pagare gli abbonamenti dei propri dipendenti.
In particolare la somma sarà esentasse, non concorrerà a formare reddito e sarà inserita nei costi di esercizio dell’attività di impresa.
Il beneficio si estende anche ai familiari del lavoratore (se sono fiscalmente a carico) ed è valido sia in caso di pagamento diretto degli abbonamenti, sia nel caso in cui gli abbonamenti siano stati pagati dai dipendenti e successivamente rimborsati dal datore o dall’azienda.
Finanziamenti ai Comuni: i piani per la mobilità sostenibile
I benefici fiscali per i pendolari e le aziende rientrano in un più generale piano, chiamato “Connettere l’Italia”, che si propone di favorire la mobilità sostenibile, incentivare l’uso dei mezzi pubblici e scoraggiare l’uso delle auto, soprattutto nei centri urbani.
Per questo, con la Legge di Bilancio 2018, sono stati stanziati ulteriori 100 milioni all’anno a favore dei Comuni che adottino dei piani urbani sperimentali a sostegno della mobilità sostenibile.
Come ottenere le detrazioni abbonamenti mezzi pubblici 2018
Come accennato, le detrazioni per gli abbonamenti ai mezzi pubblici vanno fatte valere in occasione della dichiarazione dei redditi del 2018 (che andrà presentata nel 2019) e rientrano nel beneficio gli abbonamenti effettuati entro quest’anno, anche quelli la cui scadenza è prevista nell’anno successivo.
Per poter dimostrare le spese per gli abbonamenti al trasporto pubblico, e ottenere i benefici fiscali, occorre conservare la documentazione (come ricevute e titoli di viaggio) ed eventualmente consegnarne copia al centro di assistenza fiscale o al commercialista presso il quale ci si rivolge per presentare la dichiarazione dei redditi.