La sottomisura 8.6 è la risposta regionale al sostegno degli investimenti in tecnologie silvicole e nella trasformazione, mobilitazione e commercializzazione dei prodotti delle foreste.
L’operazione 8.6.1 “Investimenti in nuove tecnologie silvicole e nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti delle foreste” vuole incrementare il potenziale economico forestale. Lo scopo è accrescere il valore aggiunto dei valori forestali grazie a investimenti dedicati. Capitali destinati alle tecnologie silvicole per trasformare, mobilitare e commercializzare i prodotti forestali.
Lo stanziamento di 4 milioni e 600 mila euro rende il bando ancora più interessante.
Indice
Chi può partecipare all’operazione 8.6.1 del PSR Lazio?
Possono partecipare titolati privati di superfici boscate e loro consorzi, Comuni e loro consorzi e le micro e PMI. Sono necessari alcuni requisiti, tra cui:
- possesso del Fascicolo Unico aziendale;
- possesso di partita IVA ed iscrizione alla Camera di Commercio Industria ed Artigianato;
- per i soggetti privati possesso di una superficie boscata di dimensioni superiori ai 100 Ha;
- presentazione di un piano tecnico-economico in cui si dimostri la sostenibilità economica e finanziaria degli investimenti programmati;
- dimostrazione di proprietà, o di disposizione degli immobili ove intendono realizzare gli investimenti.
Di cosa tratta l’operazione 8.6.1 del PSR Lazio?
Sono ammissibili interventi destinati a rafforzare il processo produttivo. Il fine è lo sviluppo, la razionalizzazione della commercializzazione e della trasformazione. Principe è l’uso artigianale, industriale o energetico dei prodotti legnosi e non legnosi per approdare a nuovi mercati, creare trasparenza dei prezzi e promuovere i prodotti legnosi e non legnosi di origine locale o certificata.
In particolare sono ammissibili i seguenti tipi di intervento:
- tipologia 1: adeguamenti innovativi per interventi selvicolturali.
È un intervento al fine dell’adeguamento innovativo di strutture e dotazioni tecniche necessarie. Il fine è un uso sostenibile e efficiente delle risorse forestali, come l’esecuzione di interventi selvicolturali per operazioni di taglio, allestimenti, esbosco e mobilitazione o interventi di primo trattamento in foresta di prodotti legnosi e non legnosi. A tale scopo sono ammesse le spese per l’acquisto di mezzi specialistici attrezzati in maniera permanente, per la lavorazione e il trasporto di prodotti legnosi oltre che la realizzazione, l’ampliamento e la ristrutturazione delle varie strutture.
- tipologia 2: lavorazione, produzione e prima trasformazione.
Il fine dell’intervento è adeguare le strutture in maniera innovativa. L’intervento può includere le dotazioni strutturali e tecniche di macchinari e attrezzature necessarie. Il tutto in un’ottica di uso sostenibile ed efficiente delle risorse forestali. Lo scopo è relativo alla lavorazione, la produzione e la prima trasformazione di assortimenti legnosi e non legnosi che precedono la trasformazione industriale.
Le macchine e le attrezzature devono avere una capacità produttiva che non superi i 5 mila metri cubi annui.
- tipologia 3: miglioramento economico dei boschi produttivi.
Si tratta di interventi selvicolturali per il miglioramento economico dei boschi. Sono a regime con finalità produttiva. La relazione è all’utilizzo artigianale, industriale o energetico dei prodotti legnosi. Sono previsti anche all’ottenimento di prodotti non legnosi.
Sono ammissibili i tagli colturali e intercalari, le ripuliture, i diradamenti, gli avviamenti all’alto fusto, gli sfolli, le potature, i rinfoltimenti. Sono ammissibili inoltre, interventi di ripopolamento artificiale del soprassuolo, conversione e modifica della struttura del bosco o della composizione delle specie. Ogni intervento deve avere il fine del miglioramento del valore del bosco.
- tipologia 4: recupero produttivo dei boschi.
Sono interventi selvicolturali per il recupero produttivo di boschi abbandonati invecchiati o degradati.
Il tutto è in ottica di utilizzo artigianale, industriale o energetico. In primo piano i prodotti legnosi e all’ottenimento di prodotti non legnosi. Sono ammissibili i seguenti interventi, distinti per tipo di bosco:
- boschi cedui: diradamenti, avvio all’alto fusto, taglio di tramarratura e succisione, ripulitura;
- fustaie di latifoglie: sfollo, diradamenti;
- fustaie di conifere: diradamento.
- tipologia 5: valorizzazione economico-produttiva dei boschi.
Sono interventi selvicolturali per il recupero e valorizzazione economico-produttiva di popolamenti forestali specifici. Si tratta di castagneti da legno, sugherete, macchia mediterranea. Sono ammissibili i diradamenti per ottenere, a fine turno, assortimenti legnosi. Le dimensioni devono essere adeguate e con caratteristiche tecnologiche di pregio. Gli interventi per il miglioramento dei castagneti da legno sono ammessi solo se effettuati in cedui produttivi.
Il finanziamento sarà concesso come contributo in conto capitale e l’intensità di aiuto sarà pari al 40% dei costi ammissibili.
I limiti fissati per gli interventi finanziati sono:
- Euro 400 mila quale limite massimo del costo totale dell’investimento ammissibile;
- Euro 30 mila quale spesa minima ammissibile a finanziamento.
Il costo totale dell’investimento non può essere superiore al massimale.
Come fare per partecipare all’operazione 8.6.1 del PSR Lazio?
Le domande di partecipazione al bando potranno essere caricate sul portale SIAN entro il 31 gennaio 2018.
La presentazione della domanda di sostegno deve avvenire dopo la costituzione o l’aggiornamento del Fascicolo unico aziendale.
La sottomisura 8.6 PSR Regione Lazio risulta essere molto appetibile, però consigliamo di avvalersi di un professionista per compilare la domanda. Il motivo è che le domande di sostegno ritenute ammissibili al finanziamento, concorreranno a formare un’unica graduatoria regionale. L’ordine è decrescente in base del punteggio attribuito dopo le valutazioni istruttorie effettuate.
Approfondisci la sottomisura 8.6 del PSR Lazio.