Garanzie per le imprese che investono in Innovazione e Internazionalizzazione
L’Associazione Bancaria Italiana (ABI), il Ministero dell’economia e delle finanze (Mef), la Cassa depositi (CdP) e prestiti e la Sace, l’Istituto per i Servizi Assicurativi del Commercio Estero hanno sottoscritto il 21 dicembre 2015 un Protocollo d’intesa per il sostegno dell’iniziativa denominata 2i per l’impresa – Innovazione&Internazionalizzazione.
Le piccole e medie imprese italiane potranno beneficiare di 1 miliardo di euro concesso dalle banche a condizioni vantaggiose per finanziare investimenti in innovazione e internazionalizzazione.
L’iniziativa 2i per l’impresa – Innovazione&Internazionalizzazione si rivolge alle Piccole e Medie imprese (PMI) e alle Società a Media Capitalizzazione sul mercato azionario, le cosiddette MidCap. In particolar modo si rivolge alle imprese innovative che hanno come obiettivo l’internazionalizzazione. Ma quali sono le imprese innovative? E cosa vuol dire internazionalizzare un’impresa?
Indice
Quali sono le imprese innovative?
Le imprese innovative sono imprese che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.
Cos’è l’internazionalizzazione di un’impresa?
L’internazionalizzazione è una scelta strategica nella gestione di un’impresa che si pone l’obiettivo di espandersi all’estero. L’impresa diventa “internazionale” perché vende i propri prodotti all’estero, acquista da fornitori esteri, produce o trova le sue fonti di finanziamento all’estero. Una componente “estera” entra dunque in azienda. Le imprese che vogliono assumere un ruolo forte in ambito internazionale esplorano i mercati esteri perché ricercano nuove opportunità di crescita e di miglioramento.
Come funziona 2i per l’impresa – Innovazione&Internazionalizzazione
2i per l’impresa – Innovazione&Internazionalizzazione rappresenta per l’Italia la prima iniziativa del Piano Juncker, il piano europeo che ha previsto di rilanciare l’economia dell’Unione attraverso la creazione di un nuovo Fondo europeo degli investimenti strategici (FEIS) e il coinvolgimento della Banca Europea degli Investimenti (BEI), istituzione che da circa 50 anni viene utilizzata dall’Unione per il finanziamento di progetti a lungo termine. Complessivamente, il Piano Juncker mette a disposizione, per gli investimenti in Europa, 315 miliardi di euro, previsti per centinaia di progetti in tutti i 28 Paesi da qui a tre anni nei settori più diversi.
In Italia, il fondo di dotazione iniziale concesso ai sensi del Piano Junker è costituito da 21 miliardi. A tanto ammonta il fondo che consentirà il rilascio di controgaranzie a favore del Sace, che si impegna a tener conto dei benefici derivanti dalla controgaranzia nella definizione delle percentuali di copertura e delle relative condizioni economiche delle proprie garanzie sui finanziamenti bancari alle imprese.
Grazie al protocollo 2i per l’impresa – Innovazione&Internazionalizzazione l’ABI darà indicazioni alle banche affinché queste siano istruite ad erogare crediti alle imprese richiedenti fino a 1 miliardo di euro. Le condizioni economiche del credito dovranno riflettere i vantaggi derivanti dalla presenza delle garanzie e dalla controgaranzia ai sensi del piano Juncker. Il Ministero dell’economia e delle Finanze, dal canto suo, con tale accordo, si impegna a promuovere l’attivazione di ulteriori piattaforme per le imprese.
Un’iniziativa così importante certamente richiederà tempi non brevi prima di essere consolidata nei singoli territori e appresa dalle singole banche, pertanto le imprese interessate a partecipare all’iniziativa, che vogliono rimanere aggiornate, potranno rivolgersi alla propria banca per ottenere maggiori informazioni oppure consultare il sito dell’ABI.