È recentemente entrato in vigore il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che mette a disposizione di imprese e Pubblica Amministrazione incentivi finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica di edifici, impianti di teleriscaldamento e processi produttivi.
Migliorare il contesto ambientale attorno al quale ruota l’economia del Paese, attraverso agevolazioni che incentivano le aziende a realizzare interventi di risparmio energetico e di sviluppo sostenibile, è in sintesi l’obiettivo del nuovo Fondo per l’efficienza energetica.
Indice
Destinatari del Fondo Nazionale per l’efficienza energetica
Potranno presentare domanda di accesso alle agevolazioni previste dal decreto ministeriale:
- le imprese di tutti i settori, in forma singola o associata;
- le pubbliche amministrazioni, anch’esse in forma singola o associata;
- le ESCO (Energy Service Company), per le quali gli incentivi concedibili coincidono con quelli previsti per le pubbliche amministrazioni.
Con specifico riferimento alle imprese, ai fini della concessione dell’aiuto pubblico, queste devono presentare i seguenti requisiti:
- essere regolarmente costituite da almeno due anni ed iscritte nel registro delle imprese;
- non essere sottoposte a liquidazione volontaria o a procedure concorsuali;
- tenere una contabilità separata dell’operazione attraverso l’apertura di un conto corrente dedicato;
- non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato, aiuti reputati illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
- essere in regola con gli obblighi sanciti dalla normativa in materia edilizia ed urbanistica, di lavoro e previdenza;
- non rientrare nella definizione di impresa in difficoltà;
- ove destinatarie di provvedimenti di revoca totale o parziale di agevolazioni concesse dal Ministero, avere provveduto alla restituzione di quanto dovuto;
- nel caso in cui l’impresa sia una ESCO, essere in possesso della certificazione prevista dalla norma UNI CEI 11352.
In che cosa consistono le agevolazioni
Gli incentivi previsti dal decreto MISE si differenziano in base al soggetto richiedente.
Entrando nei dettagli, se la domanda proviene da un’impresa la concessione dell’aiuto richiede la presentazione di un progetto di investimento volto al miglioramento dell’efficienza energetica dei processi e dei servizi, compresi gli edifici in cui viene esercitata l’attività economica, ed inclusi altresì gli interventi di installazione o potenziamento di reti o impianti efficienti di teleriscaldamento e teleraffrescamento.
Le imprese possono contare su due tipi di agevolazione:
- garanzia su singole operazioni di investimento sino all’80% delle operazioni finanziate, ed entro un importo compreso da un minimo di 150 mila euro ad un massimo di 2,5 milioni di euro;
- finanziamento a tasso agevolato sino al 70% dei costi, ed entro un importo compreso da un minimo di 250 mila euro ed un massimo di 4 milioni di euro.
Per le Pubbliche Amministrazioni, la concessione dell’aiuto richiede invece la presentazione di un progetto di investimento volto al miglioramento dell’efficienza energetica delle infrastrutture pubbliche (compresa l’illuminazione pubblica), edifici residenziali (soprattutto se si tratta di case popolari) e immobili di proprietà pubblica.
Sempre con riguardo alle pubbliche amministrazioni, l’agevolazione consiste in un finanziamento a tasso agevolato da un minimo di 150 mila euro ad un massimo di 2 milioni di euro. Il finanziamento non potrà eccedere il 60% dei costi ammissibili, escluse le agevolazioni concesse al fine di realizzare interventi di efficienza energetica delle infrastrutture pubbliche, ivi inclusa l’illuminazione pubblica: in questo caso, la soglia si alza all’80%.
Per le ESCO sono previsti gli stessi requisiti validi per le pubbliche amministrazioni.
Come presentare domanda di agevolazione
La domanda di accesso al beneficio va presentata per via telematica, prima dell’inizio dei lavori. La concessione degli incentivi avviene secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande e sino ad esaurimento delle risorse disponibili, che ammontano a 150 milioni di euro.
Fonte: decreto interministeriale del 22 dicembre 2017