Legge Fornero: pasticcio per i “Quota 96″
Le leggi italiane, si sa, sono complesse, alcune addirittura incomprensibili, altre, ma per fortuna sono poche, anziché prevedere un vantaggio, creano disparità di trattamento.
Proprio questo é quello che é successo ad una platea abbastanza numerosa (circa 140.000) del personale della scuola la quale, secondo la vecchia disciplina pensionistica e poi per effetto della riforma dell’ex Ministro Fornero, ha dapprima maturato il diritto ad andare in pensione e poi si é vista esclusa dal beneficio per via dei nuovi requisiti pensionistici previsti dalla normativa introdotta a partire dal 2012.
Il personale interessato era quello identificato tramite una quota di calcolo in grado di unire:
- l’età di una persona;
- il numero di anni lavorativi
Con tale parametro era possibile andare in pensione con un’età di 60 anni e almeno 36 anni di contributi, quota 96 appunto.
Con la riforma Fornero questo sistema delle quote é saltato e molti lavoratori che erano vicinissimi alla pensione hanno dovuto rinunciarvi e sono stati costretti ad attendere i nuovi limiti previsti dalla riforma pensionistica. Le numerose proteste da parte degli esclusi non hanno sortito gli effetti sperati e nemmeno l’attesa modifica al decreto legge, che avrebbe consentito a questi soggetti di andare in pensione dal 1° settembre 2014, si é concretizzata. Nel frattempo il numero dei soggetti esodati si è sempre più ridotto fino a contare, ad oggi, poco più di 4.000 unità; di questi un migliaio saranno collocati in pensione con l’ultima copertura prevista dal Governo Renzi.
Nonostante le rassicurazioni da parte delle Istituzioni interessate, in primis, dal Ministro della Funzione Pubblica, sembra chiaro che i restanti lavoratori esodati dovranno attendere la maturazione dei nuovi requisiti per ritirarsi definitivamente dal lavoro, anche alla luce del fatto che il Governo vuole dare maggiore spazio ai giovani ed ai precari interessati dalla imminente riforma della scuola da più parti invocata.
DANILO LIZZIO
Fonte: Riforma Fornero (D.L. 201/2011)