Pronti, pieno, via!
Automobilisti e motociclisti, facciamo pure il pieno ai nostri veicoli, oggi ci sono buone notizie! Una volta ogni tanto possiamo gioire di un provvedimento del Governo, infatti quest’anno non scatteranno gli aumenti sul prezzo della benzina dovuti alle accise.
Il prezzo della benzina in Italia è tra i più alti d’Europa, e circa il 50% del prezzo della benzina è dovuto alle tasse, tra le quali oltre all’IVA, ritroviamo le più subdole e non meno onerose accise.
Ma cos’è l’accisa? In realtà l’accisa sarebbe una “tassa di scopo”, finalizzata cioè a un’emergenza da sanare. Verrebbe quindi da pensare che una volta raggiunto lo scopo l’accisa dovrebbe scomparire di conseguenza, senza lasciar traccia. Ma come spesso accade in Italia, è così solo in teoria. In pratica sul prezzo del carburante gravano ancora le accise più disparate, tanto per fare un esempio, la prima ce la portiamo dietro “solo” dal ’35, nata per finanziare la guerra in Abissinia, poi ci fu quella del ‘56, per compensare la crisi economica derivante dalla chiusura del canale di Suez, quella del ’63 a seguito del disastro del Vajont, nel ‘66 altra accisa in seguito all’alluvione di Firenze, poi nel ’68 per il terremoto del Belice, nel ‘76 per quello del Friuli, e ancora nell’80 per quello dell’Irpinia.
Non sono poi mancati gli aumenti derivati dalle missioni militari (Libano, 1983, e Bosnia 1996) e così via con altre 8 accise, inserite nel corso negli anni, fino ad arrivare ai nostri giorni con la clausola di salvaguardia inserita nel decreto Imu nel novembre 2013, che prevedeva l’aumento delle accise (a partire dal 1°gennaio 2015) a copertura di mancate entrate provenienti da altri provvedimenti. Per nostra fortuna tale clausola è stata disattivata dal decreto milleproroghe e pertanto non porterà alcun aumento delle accise. Si calcola che i mancati incassi verranno compensati da una parte degli introiti previsti dall’introduzione del procedimento riguardante il rientro dei capitali dall’estero.
Giacinto Garilli
Fonte: Decreto Legge 31 dicembre 2014, n. 192