Lista d’attesa troppo lunga? Come fare per tutelare il diritto alla salute

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Quando il cittadino deve affrontare tempi di prenotazione abnormi, cosa può fare? Ecco cosa sapere per accelerare la tempistica delle liste d’attesa troppo lunghe.

L’urgenza nasce nel momento in cui necessitiamo di prenotare una visita medica specialistica, oppure degli esami diagnostici in modo celere. Troppo spesso i cittadini che si recano o prenotano telefonicamente presso il CUP, Centro Unico Prenotazioni, si ritrovano ad affrontare l’abisso della lista d’attesa troppo lunga. Sottoporsi a una risonanza magnetica, oppure a una visita medica specialistica in tempi celeri, oggi significa dare al medico la possibilità di fare una diagnosi in tempo reale. In molti casi capire prima lo stato di una determinata patologia, rappresenta quel passo sicuro verso quella speranza che allunga la vita.

Quali sono i tempi d’attesa di una prenotazione?

La normativa sui tempi d’attesa è limpida e chiara, secondo l’ultimo aggiornamento all’11 gennaio 2017 del Piano Nazionale di Governo delle Liste di attesa il tempo massimo è il seguente:

  • massimo 30 giorni per la prenotazione delle visite mediche specialistiche, come ad esempio: cardiologica, dermatologica, gastroenterologica, oculistica, oncologica ecc.;
  • massimo 60 giorni per la prenotazione degli esami diagnostici, come ad esempio: ecocolordoppler cardiaca, ecografia mammella, mammografia, tac senza e con contrasto, addome completo, RMN colonna vertebrale ecc; oppure degli esami specialistici, come elettrocardiogramma, elettromiografia, sigmoidoscopia con endoscopio flessibile ecc.

Quali sono i tempi d’attesa per il ricovero in Day Hospital e Day Surgery?

Il cittadino che dovrà essere ricoverato in regime di day hospital e day surgery (e che quindi dovrà rimanere in ospedale solo poche ore senza occupare un posto letto) dovrà attendere in base alla classe di priorità. Esistono ben quattro classi suddivise per gravità di diagnosi che stabiliscono un tempo massimo prima del ricovero, e nello specifico: 

  1. Classe A: 30 giorni di attesa. L’urgenza subentra quando la diagnosi può essere compromessa al punto d’aggravare la prognosi;
  2. Classe B: 60 giorni. Le condizioni cliniche sono molto dolorose, oppure in presenza di gravi disfunzioni ecc.;
  3. Classe C: 180 giorni. Le condizioni cliniche non presentano grave dolore o disfunzioni ecc.;
  4. Classe D: nessun limite d’attesa definito, anche se il tempo massimo non potrà superare i 12 mesi. Le condizioni cliniche non provocano dolore, o disfunzione oppure disabilità ecc.

Il medico curante può ridurre i tempi d’attesa troppo lunghi?

La legge prevede che il medico curante all’atto della prescrizione della visita specialistica oppure dell’esame di diagnostica, possa stabilirne l’urgenza indicando un apposito codice di priorità:

  • U per una prestazione urgente che deve essere eseguita entro 3 giorni;
  • B per una prestazione che può essere eseguita entro 10 giorni;
  • D per le visite specialistiche che devono essere eseguite entro 30 giorni, o per gli accertamenti diagnostici che devono essere eseguiti entro 60 giorni;
  • P per le prestazioni che possono essere programmate.

Come fare per tutelare il diritto alla salute dinanzi alla lista d’attesa troppo lunga?

Troppo spesso il cittadino si trova ad affrontare la lungaggine della lista d’attesa interminabile. A quel punto cosa può fare? Il decreto legislativo del 1998 prevede che il cittadino debba conoscere esattamente il tempo massimo previsto come limite d’attesa; qualora le date delle prestazioni non corrispondano alle date previste per legge il cittadino può avvalersi della normativa, pretendendo che la visita o la diagnosi venga eseguita da un medico in forma privata in intramoenia, senza che subentrino dei costi aggiuntivi a carico del malato a fronte del ticket versato, nel caso in cui sia previsto.

Come richiedere una visita intramoenia pagando solo il costo del ticket, se dovuto?

Per richiedere una visita intramoenia pagando solo il ticket, se dovuto, il cittadino in qualità di malato dovrà esibire una domanda diretta al direttore Generale dell’Azienda Sanitaria del luogo di appartenenza. Una semplice richiesta in cui è chiara la volontà di volersi avvalere di una prestazione specialistica con un professionista, in regima d’intramoenia, come previsto dalla legge, il cui costo sia a carico del Servizio Sanitario.

La domanda dovrà contenere le seguenti indicazioni:

  • tipo di prestazione, se visita specialistica oppure esame diagnostico;
  • impossibilità del Cup di procedere con una prenotazione nei tempi previsti dalla normativa, specificando la data della prenotazione;
  • urgenza della diagnosi;
  • citazione del Decreto legislativo n. 124 del 1998, all’articolo 3 comma 10, il quale stabilisce che i Direttori Generali riorganizzino i tempi d’attesa ritenuti massimi intervallanti tra la richiesta e l’effettiva prestazione;
  • che la prestazione richiesta venga effettuata in intramoenia a carico del Servizio Sanitario Nazionale così come stabilito dal Decreto Legislativo n. 124/1998 articolo 3, comma 13;
  • richiesta di una esplicita risposta in tempi celeri.

La richiesta può essere avanzata se la prestazione medica richiesta, a causa delle specifiche condizioni cliniche o di rischio del paziente, abbiano un significativo beneficio in termini di salute.