Debiti con il fisco? Introdotto il “baratto amministrativo”

Da sempre l’incubo degli Italiani è quello di pagare le tasse, non a caso Italia è uno dei paesi con il più alto tasso di evasione fiscale, ma scritto a chiare lettere, non c’è solo chi evade il fisco per poi aprire conti da migliaia di Euro nei paradisi fiscali, ma sono sempre di più le persone che non arrivano a pagare tributi quali IMU, TASI e TARI, perché in gravi difficoltà economiche.

Ed è proprio per queste persone che è stato introdotto nel decreto sbocca Italia, il “baratto amministrativo”.

“BARATTO AMMINISTRATIVO”. COS’È ?

Il baratto amministrativo 2015 è uno strumento che offre la possibilità ai cittadini in difficoltà di poter saldare i propri debiti con il fisco, mettendosi a disposizione del Comune per eseguire lavori socialmente utili, come ad esempio tagliare l’erba nei parchi, pulire le strade, prestare opere di manutenzione o recuperare e riqualificare aree e beni immobili inutilizzati.

Come funziona?

  • Il cittadino deve comprovare lo stato di disagio economico;
  • deve avere tributi locali scaduti;
  • deve fare richiesta al comune, per farsi accettare il baratto amministrativo, e cioè il consenso a poter pagare le tasse dovute, attraverso lo svolgimento di un’attività socialmente utile.

Il primo comune che ha varato una specifica delibera per quanto riguarda il regolamento di baratto amministrativo è stato il Comune di Invorio in provincia di Novara. In base a tale regolamento, i cittadini possono proporre al Comune un progetto di pubblica utilità, e di sottrarre il suddetto impegno e lavoro, dal debito tributario dovuto nei confronti del Municipio.

Vediamo per curiosità, quali sono i requisiti per il baratto amministrativo 2015 fissati dal primo comune che ha introdotto la novità fiscale:

  • debito non superiore a 5000 euro;
  • essere residenti maggiorenni nel Comune;
  • avere un ISEE non superiore a 8.500 euro;
  • che i debiti siano tributi comunali iscritti a ruolo non ancora pagati o che abbiano ottenuto contributi come inquilini morosi non colpevoli negli ultimi 3 anni.

Fonte: Decreto Sblocca Italia