Entro la fine dell’anno i decreti attuativi per dare il via al vitalizio ipotecario
Il vitalizio ipotecario è una nuova forma di credito, che consiste in un prestito elargito dalla banca, e consente di avere liquidità senza bisogno di vendere la casa o la nuda proprietà.
Vediamo più nel dettaglio a chi è rivolta e come funziona questa nuova forma di credito, introdotta a maggio 2015 e che dovrebbe entrare a pieno regime entro la fine dell’anno con l’approvazione dei decreti attuativi.
Destinatari
Il vitalizio ipotecario può essere richiesto da chi ha già compiuto i sessant’anni ed ha un immobile di proprietà da dare in garanzia.
Come funziona
Il richiedente, che ricordiamo deve avere sessant’anni compiuti ed un’immobile di proprietà, chiede un prestito alla banca, in cambio stipula un contratto di mutuo, iscrivendo a garanzia di tale prestito un’ipoteca di primo grado sull’immobile.
Al momento della stipula dell’accordo tra la banca ed il beneficiario, viene concordato un piano di rimborso graduale, per la restituzione delle spese e degli interessi dovuti. La somma prestata dalla banca andrà rimborsata, soltanto alla morte del beneficiario.
L’immobile in tal modo resta di proprietà del richiedente del prestito, che dovrà quindi continuare a pagare tutte le tasse relative all’immobile IMU, TASI e quant’altro. Al suo decesso, gli eredi potranno decidere di riscattare l’immobile, o farlo vendere alla banca. In tal caso parte del ricavato della vendita verrà utilizzato dalla banca per coprire il debito, e l’eccedenza verrà distribuita agli eredi.
Le cifre
Cerchiamo di capire ora qual è la cifra massima che eroga la banca e come viene calcolata. La cifra massima erogabile è una percentuale sul valore di mercato dell’immobile. La stima viene effettuata da un tecnico incaricato dal richiedente del prestito.
La percentuale varia in funzione dell’età del richiedente ed è pari al:
15% del valore per chi ha intorno ai 60 anni;
50-55% del valore per chi ha intorno ai 90 anni.
Quindi, per fare un esempio, se il valore stimato dell’immobile è di 100.000 Euro, e il richiedente ha 60 anni, il prestito erogato sarà al massimo di 15.000 euro, se il richiedente ha 90 anni il prestito erogato sarà fino a 55.000 euro.
Come anticipato prima, viene concordato per il vitalizio ipotecario, un piano di rientro per spese ed interessi, mentre il resto del prestito viene riscattato al momento della morte del beneficiario, tranne in uno dei casi di seguito elencati, in cui la banca può richiedere la risoluzione anticipata del contratto, che comporta la restituzione immediata dell’intero ammontare del prestito:
quando il beneficiario, ritarda per almeno sette volte, il pagamento delle rate mensili su interesse e spese;
quando il beneficiario trasferisce a terzi, anche solo parzialmente la proprietà, o i diritti reali di godimento dell’immobile dato in garanzia.
In questi casi se il beneficiario non rimborsa l’intero prestito entro un anno, la banca può vendere il bene al valore di mercato, ed utilizzare il ricavato per rientrare del prestito effettuato.
Il valore dell’immobile posto in vendita viene diminuito del 15% per ogni anno che l’immobile resta invenduto, fino alla sua vendita.
Se invece non si verificano le ipotesi di cui sopra, al momento della morte del beneficiario, gli eredi hanno 3 alternative per ripagare il debito:
pagare il debito, riscattando così l’immobile, questa decisione va comunicata entro un anno dal decesso del beneficiario;
vendere l’immobile di comune accordo con la banca, che tratterrà il denaro necessario a coprire il debito, e ripartirà la differenza tra gli eredi (la compravendita dell’immobile in questo caso deve avvenire entro un anno dal conferimento);
lasciare l’immobile alla banca che potrà decidere di vendere l’immobile come da risoluzione anticipata vista nel paragrafo precedente.
Ricordiamo, che entro la fine dell’anno dovrebbero essere approvati i decreti attuativi, così da dare il via a questa nuova forma di credito destinata alle famiglie che hanno immobili di proprietà da dare in garanzia.