Un’altra novità viene dal Jobs Act: vi parliamo dell’assegno di ricollocazione 2015. Un sussidio per i disoccupati che permetterà loro di avere una base solida per ripartire e un punto di appoggio per cercare un nuovo impiego avendo le giuste strutture al proprio fianco. Andiamo nello specifico di questa nuova indennità.
Cos’è l’assegno di ricollocazione?
Stando al decreto legislativo 14 settembre 2015, n° 150, l’assegno di ricollocazione, è un’agevolazione per chi ha perso il lavoro e si trova nello stato di disoccupato da almeno quattro mesi. Si tratta di un istituto che accompagnerà chiunque abbia perso il proprio impiego non solo attraverso una somma di denaro, ma anche con supporti pratici. Al voucher mensile, in media di 1,500 euro al mese e che varia a seconda delle caratteristiche del soggetto richiedente, si affiancano gli Uffici di Collocamento e le Agenzie per il Lavoro che lo assisteranno ed aiuteranno a trovare una nuova occupazione.
Come fare per richiederlo?
L’assegno potrà essere richiesto a partire dal 1 gennaio 2016, quando l’Anpal, l’Agenzia per le Politiche Attive del Lavoro, sarà completamente attiva.
Per prima cosa bisognerà essere registrati presso il Centro per l’impiego (Cpi) o il Centro Servizi per il Lavoro (CSL). In un secondo momento, dopo sessanta giorni circa, gli iscritti verranno convocati per il “patto di servizio” e per compilare il proprio profilo con lo scopo di trovare un impiego ad hoc. Per chi sta già percependo la disoccupazione o la percepirà a breve, l’iscrizione nella banca dati sarà automatica.
I requisiti necessari per poter effettuare la richiesta sono:
- essere beneficiari della Naspi, Nuova Assicurazione Sociale Per l’Impiego, da almeno 4 mesi;
- non aver trovato un nuovo lavoro da oltre 4 mesi dalla perdita del precedente.
Compiti che il disoccupato deve assolvere
La ricezione della sola somma di denaro e l’iscrizione ai centro per l’impiego non bastano per mantenere lo status. Il disoccupato deve dimostrare di impegnarsi nella ricerca del lavoro e essere partecipante attivo agli incontri e ai percorsi di formazione.
L’asdi ha una durata di sei mesi e verrà revocato nei seguenti casi:
- assenza agli incontri di orientamento;
- assenza ai corsi di formazione;
- rifiuto di un’offerta di lavoro.
Qualora l’assegno di ricollocazione venisse revocato, si perderebbero anche gli altri ammortizzatori sociali (Naspi,Dis-col).
Un’opportunità che non è solo un’erogazione di sussidio, ma anche una valida occasione di reinserirsi nel mondo del lavoro tramite il supporto di strutture adeguate e specializzate nel proprio ruolo. La creazione di profili adeguati permetterà di trovare un impiego adatto alle caratteristiche del soggetto, stimolando anche la capacità di migliorarsi attraverso incontri e corsi. Un’alternativa capace che si speri abbia effetti concreti.