Premio di produttività, stangata in arrivo?

Chi è un lavoratore dipendente sicuramente sa, che tra le voci della busta paga esistono i premi di produttività, che costituiscono oramai, elementi integrativi della retribuzione di base.

Essi nascono intorno agli anni ’60, come strumenti correlati alla produttività aziendale, ed hanno lo scopo di premiare la professionalità e l’impegno dei lavoratori. Sono espressamente collegati al raggiungimento di obiettivi, che possono essere di tipo tecnico (come ad esempio la qualità o la quantità di produttività effettuate), o di tipo economico (il fatturato o gli utili), e possono essere assegnati a interi reparti (o gruppi di lavoratori) secondo specifici criteri, o possono venire concessi a lavoratori singoli. Nel corso del tempo, i premi di produttività sono stati trasformati dalla contrattazione aziendale in un vero e proprio compenso fisso, diventando concretamente un’integrazione alla retribuzione di base, erogati solitamente nelle buste paghe di giugno o luglio.

Quest’anno però, per i lavoratori più virtuosi, potrebbe esserci una sorpresa poco gradita, infatti al momento la tassazione sul premio di produttività prevede un’aliquota ordinaria del 38% e non una agevolata al 10% come lo scorso anno.
Facciamo un esempio per capire cosa andrà a cambiare nelle tasche dei lavoratori. Nel caso di un reddito di 28.000 euro e 3.000 euro di premio, quest’anno resteranno al netto 1.860 euro contro i 2.700 del 2014. Lo scorso anno, il decreto che dava il via libera alla detassazione IRPEF sui premi di produttività, fu pubblicato in Gazzetta ufficiale il 29 aprile, il limite di reddito previsto per beneficiare della detassazione comprendeva un ampio numero di lavoratori dipendenti, in quanto era di 40.000 euro e l’importo massimo della retribuzione di produttività agevolabile (su cui veniva applicata un’imposta pari al 10%) era fissato a 3.000 euro. Il ritardo è preoccupante, e sicuramente non lascia presagire buone notizie per i lavoratori virtuosi, che al momento vedono mal ricompensati i propri sforzi.