“Urban forestry”: agevolazioni fiscali in arrivo?

Nelle grosse metropoli d’oltreoceano si conoscono già da tempo i benefici effetti che il “verde” ha nell’ambiente metropolitano, e si ha una cultura dell’integrazione del verde in ambiente urbano. Chiamata nei paesi anglosassoni urban forestry” (letteralmente: “forestazione urbana“), si traduce non solo in un’attenta legislazione, ma in una corretta progettazione, un’accurata realizzazione, ed in una duratura ed efficace manutenzione. Gli architetti progettano opere che si integrano perfettamente con l’ambiente extraurbano in cui vengono realizzate, quasi mimetizzandosi con esso. Tali interventi inseriscono veri e propri “pezzi di natura”, studiati in ogni dettaglio di forma, colore, profumo, compatibilità di specie tra di esse e con l’ambiente circostante, all’interno dei simili capolavori, integrandole perfettamente in opere immortali, da cui trae beneficio tutto l’ambiente urbano.

Infatti sono numerose, e tutte ugualmente importanti, le funzioni svolte dal verde urbano, non solo a livello ecologico (effetti positivi sul microclima urbano, protezione dei suoli), ma anche economico (la gestione del verde può consentire la formazione di professionalità specifiche e favorire la formazione di posti di lavoro) e in termini di qualità della vita dei cittadini che vivono in città sempre più frammentate e sterili: la presenza aree a verde consente di soddisfare un’importante esigenza ricreativa e sociale, rendendo più vivibile e a dimensione d’uomo la città.

Ed in un Paese come il nostro profondamente arretrato sotto questo punto di vista, arriva un disegno di legge veramente interessante: Agevolazioni fiscali per interventi di «sistemazione a verde» di aree scoperte di pertinenza delle unità immobiliari di proprietà privata che prevede la detraibilità del 36% in cinque anni per spese tra i 2 mila e i 30 mila Euro destinato a chi cura e mantiene un giardino, uno spazio verde od orto privato (proprietario o affittuario che sia). Per il verde condominiale la detrazione sempre del 36% sarebbe invece prevista per spese che vanno dai 5 mila ai 50 mila Euro.

 

Fonte: Disegno di legge 1896/2015 – Senato