Incentivi alle imprese: stanziati 225 milioni di euro a favore dei Confidi

È al rafforzamento delle garanzie alle piccole e medie imprese che è rivolto il finanziamento del Ministero dell’Economia.

Rilanciare l’economia italiana si può ma non è facile, soprattutto quando si parla di un panorama economico così variegato come il nostro, formato per lo più tradizionalmente da piccole e medie imprese.

Sono queste che maggiormente necessitano di quanti più incentivi possibili perché rappresentano il motore del nostro Paese e perché certamente non dispongono sempre dei capitali necessari per far fronte a tutte le spese che richiede lo svolgimento della propria attività in un sistema legislativo e contributivo sempre in movimento.

Un ruolo fondamentale in tal senso lo ricoprono le banche, alle quali le imprese richiedono i finanziamenti di cui hanno bisogno. Ma non tutte le richieste vengono purtroppo accolte dagli istituti finanziari, soprattutto a causa dei rischi che possono derivare da un’eventuale insolvibilità del debito da parte degli imprenditori.

È in questo ambito che si può inserire l’azione del Governo contenuta nell’art. 1 comma 54 della Legge di stabilità 2014, volta a fornire le misure necessarie a favorire la crescita ed il rafforzamento patrimoniale dei Confidi (Consorzi di garanzia collettivi dei fidi) e reso operativo attraverso il Decreto Interministeriale 3 gennaio 2017 – Misure per il rafforzamento patrimoniale dei Confidi.

Ma cosa sono i Confidi?

I Confidi sono cooperative e consorzi che svolgono attività di garanzia collettiva per agevolare le imprese socie o consorziate nell’accesso al credito bancario; ed è proprio per rafforzare queste tutele che con il decreto viene finanziata la costituzione presso i Confidi di un apposito e distinto fondo rischi da utilizzare per concedere nuove garanzie pubbliche alle PMI associate.

Nel dettaglio i Confidi cui è rivolto il finanziamento sono:

  • Confidi iscritti all’albo degli intermediari finanziari;
  • Confidi coinvolti in operazioni di fusione (Confidi minori) finalizzate alla nascita di un unico soggetto (un unico Confidi), avente i requisiti per l’iscrizione nell’albo degli intermediari finanziari;
  • Confidi che abbiano stipulato contratti di rete finalizzati al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia operativa dei confidi aderenti e che abbiano erogato, nel loro complesso, garanzie in misura pari ad almeno 150 milioni di euro.

Tutti i Confidi devono avere i seguenti requisiti:

  • essere regolarmente costituiti ed iscritti nel Registro delle imprese;
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in stato di scioglimento o liquidazione,
  • non essere sottoposti a procedure concorsuali per insolvenza o con finalità liquidatoria e di cessazione dell’attività.

L’importo totale del finanziamento è di 225 milioni di euro.

L’ammontare del contributo per ogni beneficiario è variabile in funzione del valore delle garanzie in essere, del capitale sociale e del grado di efficienza della gestione operativa del richiedente, e potrà essere incrementato da eventuali risorse messe a disposizione da Regioni o da altri enti pubblici oppure derivanti dalla programmazione comunitaria 2014-2020.

I Confidi beneficiari potranno utilizzare il fondo rischi per la concessione di garanzie pubbliche alle PMI associate entro il 31 dicembre del settimo anno successivo alla data dell’ottenimento del finanziamento.

Quando si può richiedere l’incentivo per le imprese?

Le domande di accesso alle agevolazioni potranno essere inviate, secondo quanto previsto dal decreto direttoriale del 23 marzo 2017, dal 2 maggio 2017 e fino all’esaurimento delle risorse o comunque fino al 31 dicembre 2018. La procedura di invio è solo ed esclusivamente informatica.

Le richieste di contributo infatti possono essere presentate unicamente utilizzando l’apposito modulo. È richiesto ai confidi il possesso di una casella di PEC attiva (casella di posta elettronica certificata) e la sua registrazione nel Registro delle imprese.

Considerando il breve tempo disponibile per la presentazione della domanda, il consiglio è di rivolgersi ad un professionista che possa affiancare il Confidi in tutta la fase di elaborazione e presentazione dei documenti necessari.

Fonte: Direttoriale 23 marzo 2017