Partito dagli Stati Uniti, con un’onda lunga, lunghissima, lo scandalo che sta facendo tremare il colosso Volkswagen ha investito pure l’Europa, Italia compresa.
E proprio in quest’ottica le associazioni dei consumatori si sono attivate immediatamente per avviare una class action a tutela dei proprietari italiani di vetture prodotte dalla casa automobilistica tedesca, coinvolti nella truffa del software per il controllo delle emissioni di scarico.
Dieselgate
Negli Stati Uniti lo hanno ribattezzato Dieselgate, alla strega dei precedenti grossi scandali del passato. Si tratta di una vero e proprio imbroglio commesso dal colosso teutonico ai danni dei consumatori di tutto il mondo.
Difatti, la Volkswagen ha ammesso di aver falsificato i dati sulle emissioni inquinanti (che purtroppo erano ben 40 volte superiori al valore dichiarato), manomettendo di proposito il sofisticato software installato su diversi modelli di auto.
Ad appurare il reale stato delle cose ci ha pensato l’agenzia statunitense EPA (Environmental Protection Agency), facendo notare che senza la suddetta manomissione i veicoli diesel messi in vendita non avrebbero mai passato il test di omologazione, basato su specifici parametri di emissioni inquinanti.
Modelli coinvolti nello scandalo
L’associazione di consumatori Altroconsumo ha reso nota la lista delle automobili (acquistate dopo il 2009) per i quali al momento è possibile fare richiesta di risarcimento danni (non esiste ancora una lista ufficiale):
- marchio Audi: 7 modelli (A3, A4, A5, A6, TT, Q3 e Q5);
- marchio Seat: 3 modelli (Leon, Altea e Alhambra);
- marchio Škoda: 3 modelli (Yeti, Octavia e Superb);
- marchio Volkswagen: 6 modelli (Golf, Passat, Maggiolino, Sharan, Tiguan e Touran) che montano motori diesel Euro 5 tipo EA 189.
La Class Action italiana
A seguito dello sviluppo incredibile della vicenda dei software truccati, il 4 ottobre scorso il Codacons ha notificato la prima class action italiana, trascinando la Volkswagen in tribunale (11 febbraio 2016), dove dovrà rispondere delle seguenti richieste:
- risarcimento di tutti i clienti che hanno acquistato i modelli coinvolti nello scandalo emissioni, credendo di comprare un auto meno inquinante rispetto ad altre;
- interruzione delle vendite di auto dotate del sistema di rilevamento di emissioni manomesso;
- messa in regola, con nuova omologazione, dei modelli acquistati dai consumatori italiani.
Entità dei rimborsi
Secondo le stime del Codacons, ogni proprietario di vetture con software “taroccati” che aderirà all’azione di classe potrà ottenere dai 10.000 ai 50.000 euro per i seguenti motivi:
- perdita di valore dell’automobile;
- danno esistenziale da inquinamento involontario;
- eventuali richiami delle vetture.
Come richiedere il rimborso
Per chiedere il risarcimento danni, i consumatori possono aderire alla “class action Volkswagen”, compilando i moduli pubblicati sul sito internet del Codacons (www.codacons.it)
Info: Codacons