Avviso di ipoteca: come comportarsi se si riceve

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L’Agenzia delle Entrare può mettere un’ipoteca sulla vostra casa in caso di inadempimento. Cosa fare per evitarlo?

Dal 1° luglio 2017, così come disposto dal Decreto Legge 193/2016, l’Agenzia delle Entrate si occuperà delle procedure che, precedentemente, erano di appannaggio esclusivo di Equitalia. Tra queste c’è anche l’obbligo di inviare al contribuente un avviso chiaro prima di ipotecare la sua abitazione, un atto precedentemente non previsto ma ora promulgato con la nuova procedura di riscossione.

Lo stesso avviso deve anche essere inviato almeno 30 giorni prima l’attuazione della stessa ipoteca: in caso diverso l’atto diventa illegittimo e può essere quindi contestato davanti a un giudice.

Cosa può fare dunque il contribuente per evitare che la casa venga sottoposta a ipoteca e quali sono le limitazioni che vengono imposte da questo genere di misura restrittiva?

Prima di tutto è importante ricordare che l’ipoteca sugli immobili può essere attuata dall’Ente di riscossione solo con la presenza dei seguenti requisiti:

  • debito scaduto superiore a 20 mila euro;
  • tempo di decorso della cartella esattoriale di almeno 60 giorni, in cui la stessa non è stata saldata o in cui non ne sia stata richiesta la dilazione/rateazione da parte del contribuente;
  • avvenuto invio di un preavviso di ipoteca con raccomanda con ricevuta di ritorno in un periodo di tempo non minore a 30 giorni, in cui un contribuente può comunque iniziare a pagare l’importo richiesto o inviare la domanda di rateizzazione.

L’Agenzia delle Entrate non può inoltre ipotecare un immobile nel caso in cui:

  • sia in corso una rateazione;
  • non sia ancora stato inviato il preavviso di ipoteca;
  • il debito sia inferiore a 20 mila euro.

Un’importante precisazione deve inoltre essere effettuata sull’ipoteca della prima casa. Al contrario di quello che si crede, infatti, anche l’abitazione principale può essere ipotecata. Molti infatti confondono il provvedimento approvato nel 2013 relativo alla fase di pignoramento con l’ipoteca. È dunque fondamentale sapere che anche nel caso di prima ed unica abitazione da parte del contribuente l’ipoteca può comunque essere iscritta, anche se non si può successivamente procedere al pignoramento dello stesso immobile. L’abitazione inoltre non deve rientrare nella categoria “di lusso”.

Come comportarsi?

Come agire dunque se si è ricevuto un preavviso di ipoteca? Prima di tutto deve essere inoltrata una domanda di rateizzazione, in cui il cliente chiede di pagare a rate l’importo indicato nelle cartelle esattoriali. Effettuata questa procedura il fisco non può più ipotecare l’abitazione, a meno che la richiesta del cliente venga rifiutata o nel caso in cui il debitore non paghi 5 rate della dilazione concessa, anche non consecutive.

È dunque importantissimo che il cliente presenti il prima possibile la domanda di dilazione prima del termine di pagamento.

La seconda cosa attuabile per evitare l’ipoteca di un immobile è quella di pagare parzialmente il debito fino a portare il debito complessivo sotto 20 mila euro. In questo caso l’ipoteca sarà automaticamente resa impossibile da effettuare dall’importo che, se sotto questa soglia, impedisce di attuare l’iscrizione dell’immobile.

La terza e ultima mossa attuabile per non farsi ipotecare l’immobile è quello di fare ricorso al giudice: si tratta di una procedura attuabile per segnalare il riferimento all’interno della cartella esattoriale a cartelle esattoriali che però non sono mai state ricevute dal destinatario.

Approfondisci il Decreto Legge 22 ottobre 2016 n. 193