Per incentivare il settore dell’edilizia, ma anche per aiutare le coppie alla realizzazione del sogno di avere una casa di proprietà, lo Stato italiano consente, da parecchi anni, la detrazione dall’imposta IRPEF lorda delle spese sostenute per gli interessi passivi ed i relativi oneri accessori sui mutui ipotecari contratti per l’acquisto dell’abitazione principale e delle relative pertinenze (garages, magazzini ecc).
La misura della detrazione è pari al 19% degli interessi passivi e degli oneri accessori, fino ad un importo massimo di 4.000 euro, con una detrazione massima, quindi, di 760 euro ogni anno. In caso di mutuo e proprietà dell’immobile in capo a due soggetti, la detrazione spetta nella misura pari al 50% ciascuno. Poiché gli interessi passivi sono detraibili in base al rapporto tra il costo di acquisto dell’immobile indicato nell’atto notarile e il capitale preso a mutuo, possono aversi tre diversi casi:
- Costo dell’immobile uguale al capitale preso a mutuo: in tal caso gli interessi passivi e gli oneri accessori sono detraibili interamente (ma non oltre i 4.000 euro) nella misura del 19%;
- Costo dell’immobile superiore al capitale preso a mutuo: anche in tal caso si detrae il 19% dell’intero importo degli interessi passivi (ma fino a 4.000 euro);
- Costo dell’immobile inferiore al capitale preso a mutuo: in tal caso l’agevolazione è limitata all’ammontare della somma iscritta nell’atto di acquisto dell’immobile; così, ad esempio, se acquisto una casa per euro 150.000 e stipulo un mutuo di euro 200.000, potrò detrarre il 19% del 150.000/200.000 = 75% degli interessi passivi e degli oneri accessori del mutuo.
È altresì importante, ai fini della detrazione, che l’acquirente trasferisca la residenza anagrafica entro un anno dalla stipula dell’atto di acquisto dell’immobile o dimostri che la sua dimora abituale, seppur diversa dalla residenza anagrafica, si trovi in quell’unità immobiliare.
Fonte: Testo Unico Imposte sui Redditi