Bolletta dell’acqua. Si può contestare?

Essere attenti ai consumi è diventato l’imperativo per la salvaguardia dei risparmi. Se per alcuni tipi di servizi ed utenze riusciamo a farlo pur con qualche rinuncia, l’utilizzo dell’acqua non è sempre facile da limitare…

Se, scusate il gioco di parole, siamo rimasti scottati dalla bolletta dell’acqua ed abbiamo il sospetto che tra tutte le voci a volte incomprensibili: quota fissa, acconti, prelievi forfettari, ve ne sia qualcuna “gonfiata” se non persino “illegittima”, è meglio approfondire sia dal punto di vista legale che tecnico la situazione del nostro impianto e correre ai ripari prima di una nuova “doccia fredda”.

Importante sottolineare, prima di tutto, che protrarre le nostre ricerche, tamponando con una richiesta di rateizzazione dell’importo per scongiurare magari il distacco dal servizio, vanifica la possibilità di un ricorso.

Senza essere pignoli, proprio sul distacco stesso sono sempre accesi i dibattiti sulla effettiva legittimità….

Purtroppo slegare completamente la fornitura ed il consumo dell’acqua dalle regole del mercato non è possibile, quindi per limitare i danni è basilare monitorare periodicamente lo stato delle nostre tubature, del contatore e di non far finta di nulla se non riceviamo bollette da troppo tempo, in quest’ultimo caso infatti, l’ente fornitore non si è dimenticato di noi ma può avere in serbo un brutta sorpresa se da più di sei mesi tutto tace.

Se da una lato quindi è possibile contestare importi da pagare troppo elevati, bisogna capire quando è possibile farlo con ragionevole successo oppure se l’iter burocratico sarà solo un “buco nell’acqua”.

La prima cosa da imparare è che sul consumo effettivo viene aggiunta una imposta del 10%. Questa percentuale agevolata di Iva non si applica però alla quota fissa (la parte cioè non riferita a nessun servizio erogato).Quando è presente ed è persino collegata a calcoli forfettari ed acconti, dobbiamo stare attenti.

Spesso ci domandiamo, “posso bere l’acqua del rubinetto”? Commissionando l’analisi ad un laboratorio specializzato, scopriremo se poterne far uso anche per dissetarci o se, non rientrando nei parametri di “potabilità”, abbiamo diritto ad un rimborso più o meno parziale della bolletta.

Nei casi più eclatanti, con letture in metri cubi fuori scala rispetto ai normali consumi, bisogna far accertare ad un tecnico che il contatore non presenti anomalie e successivamente verificare che non vi siano perdite importanti lungo la nostra rete idrica. Tali perdite possono essere più o meno facili da individuare e gli oneri di ricerca guasto e riparazione dipendono dalla posizione a monte o a valle del contatore.

Quando inoltre è presente un solo contatore all’interno del Condominio la faccenda può complicarsi se a causa di morosità di un condomino possono pagarne tutti le conseguenze.