Come trasferirsi all’estero e defiscalizzare la pensione

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Defiscalizzare la pensione e trasferirsi all’estero è diventato un fenomeno molto diffuso, contro il caro vita e le tasse alte. Ecco come si fa in maniera del tutto legale.

Sono sempre più gli italiani che, ottenuta la pensione, decidono trasferirsi all’estero e godersi i frutti di una vita fatta di lavoro, o comunque per vivere la terza età in qualche posto del mondo dove il costo della vita è meno caro e si vive comunque bene. Purtroppo per molti è diventata quasi una necessità a causa dell’aumentare del caro vita e della pressione fiscale.

Ci sono tante ragioni per rimanere a vivere in Italia, come la vicinanza a familiari, amici, interessi o l’affetto per i luoghi dove si è vissuto. Ma se queste ragioni sono superabili si può decidere di trasferire la propria residenza in Paese straniero, facendo defiscalizzare la pensione e ottenendone l’accredito su un conto corrente estero. Stiamo parlando di una facoltà pienamente lecita.

Come defiscalizzare la pensione?

Ci sono una serie di passi da compiere per defiscalizzare la pensione, ma niente di particolarmente difficile. Innanzitutto è bene premettere che bisogna tener conto delle legislazioni del Paese in cui si decida di andare, che possono essere diverse l’una dall’altra, ma in linea di massima ci sono operazioni comuni qualunque sia lo Stato dove avete intenzione di trasferirvi.

Il primo passo da compiere, dopo aver scelto la propria destinazione, è quello di aprire un conto corrente bancario presso il Paese scelto e versare una somma di alcune migliaia di euro.

Non è richiesta una somma precisa, l’importante è che sia sufficiente a permettervi di stipulare un contratto di locazione della durata minima di un anno. È chiaro che se state trasferendo la vostra residenza, vi occorre anche un’abitazione. Una volta depositata la somma, la banca vi rilascerà un attestato da cui risulterà l’ammontare del deposito, che potrete utilizzare eventualmente come garanzia per la stipula del contratto di affitto. Il conto corrente, inoltre, sarà necessario per poter accreditare la vostra pensione, una volta che avrete completato tutto l’iter.

A questo punto potete procedere alla stipula di un contratto di locazione ad uso abitativo, che dovrà poi essere registrato presso gli uffici competenti (che possono variare da Paese a Paese). Successivamente si dovrà procedere alla registrazione della nuova residenza presso la città nel cui territorio si trova la casa affittata, secondo le procedure previste nello Stato di destinazione.

Alcuni Paesi richiedono della documentazione aggiuntiva, pertanto occorre informarsi bene prima di procedere, soprattutto se si tratta di un Paese extracomunitario (che non fa parte, cioè, dell’Unione Europea), dove vi potrà essere richiesto un visto speciale.

Ottenuto il conto corrente ed una nuova residenza verso uno Stato estero, ora occorre fare l’iscrizione all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) presso l’Ambasciata Italiana e richiedere all’agenzia fiscale dello Stato in cui si va a risiedere il documento che attesta l’iscrizione a ruolo per il pagamento di tasse e imposte.

Per mantenere la residenza all’estero occorre una permanenza minima di 6 mesi e 1 giorno, altrimenti si perde lo status di residente.

Defiscalizzare la pensione: la richiesta all’Ente previdenziale

Bene, ci siamo quasi. Ora non resta che chiedere all’Ente previdenziale di defiscalizzare la pensione, consegnando la documentazione all’ufficio provinciale competente, con l’indicazione del conto corrente estero presso il quale si vuole accreditare il trattamento pensionistico.

Per quanto riguarda i pensionati INPS, la pensione verrà erogata in lordo e verrà tassata nel Paese dove eleggerete la nuova residenza, secondo il regime fiscale di quest’ultimo. Diverso è il discorso per i pensionati ex INPDAP, dove bisogna distinguere da Paese a Paese.

Di regola per i pensionati ex INPDAP la tassazione avviene in Italia, eccetto per i casi in cui si riesca ad ottenere la cittadinanza nel Paese estero o nelle ipotesi di trasferimento in Senegal, Tunisia, Cile, Australia. L’Italia, infatti, ha stipulato con questi quattro Paesi un trattato contro la doppia imposizione, evitando così che la pensione venga tassata sia in Italia che in questi Paesi. Un consulente fiscale, come un commercialista, vi potrà essere d’aiuto in caso di dubbi.

Beh, come si vede non c’è nulla di particolarmente complicato nel defiscalizzare la vostra pensione, se avete voglia o necessità di trasferirvi all’estero.

L’importante è informarsi prima su tutti i documenti che vi occorrono e su tutti gli adempimenti amministrativi da effettuare. Se avete dei dubbi non esitate a contattare un consulente professionista.