Disoccupazione parziale: novità previste dal Jobs Act

Nuovi diritti per chi si trova già in possesso di un impiego, ma a determinate condizioni

Novità in materia di disoccupazione. Il Jobs Act introduce la figura del disoccupato parziale, uno stato previsto dallo schema di decreto dei servizi per il lavoro e delle politiche attive dell’11 giugno 2015. La disoccupazione parziale è attribuibile a chi si trova già in possesso di un impiego, ma a certe condizioni. Approfondiamo i vantaggi e i benefici che questo status riconosce ai lavoratori.

A chi è riconosciuto lo stato di disoccupazione parziale?

  • al lavoratore dipendente o autonomo il cui reddito annuo prevedibile corrisponda a una imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni spettanti ex art. 13 DPR 917/1986;
  • al lavoratore impiegato part-time a meno del 70% del tempo che sia alla ricerca di una diversa occupazione;
  • al percettore di sussidi in costanza di rapporto (cassa integrazione) che lavori per meno del 50% delle ore.

Le soglie limite per accedere alla disoccupazione parziale, in riferimento ai lavoratori le cui imposte sul reddito da lavoro sono inferiori alle detrazioni spettanti sono:

  • un reddito annuo pari ad un massimo di 8.000 euro per i lavoratori dipendenti e assimilati, per esempio i parasubordinati co.co.co;
  • un reddito annuo pari ad un massimo di 4.800 euro per i lavoratori che svolgono un lavoro autonomo, anche occasionalmente.

Il Ministero del lavoro, attraverso la circolare n.34 del 23 dicembre 2015, ha specificato che i lavoratori soggetti allo status di disoccupazione parziale hanno diritto ad accedere alle stesse prestazioni assistenziali riconosciute alla disoccupazione ordinaria.

I benefici previsti riguardano i sussidi concessi dai comuni e dagli enti locali, come i contributi per i canoni di affitto, e a livello nazionale, per esempio la social card disoccupati. Alla disoccupazione parziale viene concessa anche l’indennità di disoccupazione (Naspi) e la mobilità secondo determinate condizioni:

  • se il lavoratore ha un contratto a tempo determinato inferiore a 6 mesi, e un reddito non superiore a 8000 euro annui, la Naspi o la mobilità, viene mantenuta ma ridotta dell’80% del reddito ottenuto con il nuovo impiego;
  • la riduzione pari all’ 80% del nuovo reddito viene operata se il nuovo rapporto di lavoro è a tempo indeterminato, o di durata superiore ai 6 mesi, e il reddito risulta posizionato sotto la soglia di esenzione;
  • se il reddito deriva da lavoro autonomo, la soglia per non perdere l’indennità è pari a 4.800 euro annui di reddito;
  • se l’attività dalla quale deriva il reddito proviene da lavoro occasionale accessorio, retribuita per esempio tramite voucher, la soglia si abbassa a 3000 euro netti.

Come si richiedono i benefici di disoccupazione parziale?

Per richiedere le indennità di disoccupazione (Naspi, Dis-Coll), entro 68 giorni dalla perdita dell’impiego, il lavoratore deve:

  • effettuare domanda all’Inps, tramite portale web, call center o patronato;
  • presentare la dichiarazione di immediata disponibilità (Did) all’Inps in sede di domanda di disoccupazione, qualora non l’avesse già resa presso un centro per l’impiego;
  • sottoscrivere il patto di servizio, una volta convocato dal centro per l’impiego e svolgere le attività programmate.

Qualora il lavoratore disoccupato non avesse diritto a percepire l’indennità, può comunque rendere la dichiarazione di immediata disponibilità per ottenere lo stato di disoccupazione e usufruire delle prestazioni assistenziali.

La Did potrà essere inoltrata online quando sarà avviato il portale delle politiche attive del lavoro.

Info: Jobs Act, Ministero del Lavoro