Pensioni: le novità contenute nella Legge di stabilità

APE – Assegno pensionistico a garanzia pensionistica

L’articolo 25 della Legge di stabilità introduce in via sperimentale (durerà dal 2017 al 2018) un prestito previdenziale erogato da banche e coperto da una polizza assicurativa.

Consiste nell’anticipo pensionistico, erogato mensilmente, da restituirsi non appena si sarà maturato l’assegno previdenziale in 260 rate spalmate in 20 anni. Può essere chiesto anche prima del termine delle prestazioni lavorative.

Chi sono i beneficiari?

Coloro che:

  • hanno un’età anagrafica minima di 63 anni;
  • matureranno il diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi;
  • hanno anzianità contributiva di 20 anni;
  • avranno una pensione pari almeno a 1,4 volte il trattamento minimo (al netto della rata di ammortamento dell’APE);
  • non sono già titolari di un trattamento pensionistico diretto.

Come si fa la domanda?

Il soggetto presenta direttamente o tramite un intermediario autorizzato domanda all’INPS. L’INPS verifica il possesso dei requisiti, e comunica al soggetto richiedente l’importo minimo e massimo dell’Ape ottenibile. Una volta ottenuta la certificazione del diritto, il soggetto presenta domanda di Ape e pensione indicando il finanziatore e l’impresa assicurativa.

I finanziatori e le imprese assicurative sono scelti tra quelli che aderiscono agli accordi da stipularsi tra il Ministro dell’Economia e delle Finanze e il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e, rispettivamente, l’Associazione Bancaria Italiana e l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici ed altre imprese assicurative primarie.

Come avviene il rimborso del Prestito?

L’INPS trattiene dalla prima pensione mensile l’importo della rata per il rimborso del finanziamento e lo riversa al finanziatore tempestivamente.

Ape sociale

L’APE sociale è prevista in via sperimentale dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2018 e consiste in una indennità corrisposta fino al raggiungimento dei requisiti pensionistici a favore di soggetti che si trovano in particolari condizioni.

L’anticipo pensionistico, è erogato mensilmente, e dovrà restituirsi non appena si sarà maturato l’assegno previdenziale in 260 rate spalmate in 20 anni. Può essere chiesto anche prima del termine delle prestazioni lavorative.

Chi sono i beneficiari?

Coloro che:

  • hanno età’ anagrafica minima di 63 anni;
  • sono in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per il licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale, ma in possesso di una anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • assistono da almeno 6 mesi il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave, ma in possesso di una anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • hanno una riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74% ma in possesso di una anzianità contributiva di almeno 30 anni:
  • sono dipendenti al momento della decorrenza dell’Ape sociale, ma che svolgono specifiche attività gravose da almeno 6 anni e sono in possesso di almeno 36 anni di contributi.

Chi viene escluso?

Coloro che

  • non hanno cessato l’attività lavorativa;
  • sono già titolari di un trattamento pensionistico diretto;
  • sono soggetti beneficiari di trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria;
  • sono soggetti titolari di assegno di disoccupazione;
  • beneficiano di indennizzo per cessazione di attività commerciale;

L’indennità è comunque compatibile con la percezione di redditi da lavoro nei limiti di 8.000 euro annui e comunque non può superare l’importo massimo mensile di 1.500 euro.

APE aziendale: chi ne ha diritto?

I lavoratori dipendenti “in esubero” a seguito di crisi o ristrutturazioni aziendali che offrano la propria uscita dall’organico aziendale in cambio di un trattamento pensionistico anticipato del tutto sostenuto, in termini di costi, dall’impresa. Il contributo comporterà un aumento della pensione, tale da ridurre o azzerare l’importo delle rate di restituzione.

Lavoratori precoci: chi sono?

L’articolo 30 della Legge di stabilità introduce a favore delle stesse categorie di lavoratori (beneficiarie dell’Ape sociale) se “precoci”, una riduzione del requisito di anzianità contributiva per la pensione indipendentemente dall’età anagrafica. I beneficiari devono avere almeno 12 mesi di contributi da lavoro accreditati prima del compimento del 19° anno di età, e siano iscritti ad una forma previdenziale obbligatoria di base da una data antecedente il 1 gennaio 1996.
Il beneficio consiste in una riduzione a 41 anni del requisito di anzianità contributiva indipendentemente dall’età anagrafica.

APE per i Lavori “usuranti”

L’art. 31 della Legge di stabilità contiene alcune misure volte ad agevolare ulteriormente l’accesso al pensionamento anticipato dei lavoratori che svolgono lavori usuranti.
I lavori usuranti sono quelli definiti dal decreto legislativo 67/2011, e non comprendono le mansioni gravose per l’accesso all’APE sociale.

Le figure professionali interessate sono:

  • addetti alla catena di montaggio, conducenti di veicoli a trasporto pubblico collettivo, lavoratori notturni sopra i 78 giorni l’anno;
  • lavoratori notturni occupati da 72 a 77 giorni l’anno;
  • lavoratori notturni da 64 a 71 giorni l’anno.

La domanda deve presentarsi all’INPS entro il 1° marzo 2017 per chi matura i requisiti nel 2017, entro il 1° maggio 2017 per chi li matura a partire dal 2018.

APE con “Opzione donna”

Consiste nella possibilità di pensionamento per le lavoratrici con 35 anni di contributi, di 57 anni e 3 mesi d’età per le dipendenti, 58 anni e 3 mesi per quelle autonome. La domanda deve essere presentata all’INPS senza particolari scadenze.