Riforma previdenza 2015: le nuove idee per risolvere la crisi

Uno dei tasti dolenti delle riforme messe in discussione dal nuovo governo, è senza dubbio quello sulle pensioni.

Un argomento che da anni tiene banco in politica e, che attualmente vede interessati milioni di italiani.

La domanda è spesso la stessa: “quando si va in pensione”?

Secondo le attuali norme, questi sono i requisiti per andare in pensione:

  • 66 anni e 3 mesi d’età per i lavoratori privati, 63 anni e 9 mesi per le lavoratrici private;
  • 66 anni e 3 mesi per gli autonomi, 64 anni e 9 mesi per le lavoratrici autonome;
  • 66 anni e 3 mesi per dipendenti pubblici, sia uomini che donne.

Tali parametri saranno innalzati di 4 mesi, a partire dal primo gennaio 2016, sino al 31 dicembre 2018. Inoltre, per tutti è necessario possedere almeno 20 anni di contributi per ottenere un importo di pensione pari a 1,5 volte l’assegno sociale.

Pensione anticipata

Per quanto riguarda la pensione anticipata, invece, i requisiti sono i seguenti:

  • uomini: 42 anni e 6 mesi di contributi;
  • donne: 41 anni e 6 mesi di contributi.

“Proposta Giovannini”

Sembra evidente che non sia più possibile andare avanti col sistema Monti-Fornero. Così, sono state diverse le proposte dei vari leader politici. Tra queste, la proposta del prestito pensionistico fatta dall’ex ministro Giovannini, secondo il quale, i lavoratori prossimi alla pensione riceverebbero un mini assegno mensile (sotto forma di prestito) del valore di circa 700 euro. Maturati i requisiti per la pensione, tale cifra verrebbe restituita con piccoli prelievi mensili.

Proposta Salvini

A questa idea, si oppone quella del leader della Lega Nord, Matteo Salvini. La proposta prevede un assegno universale di 1.000 euro a cui si accederebbe al raggiungimento dei 40 anni di lavoro.

La soluzione

Data la difficoltà di trovare un rimedio efficace e che accontenta tutti, col deposito del nuovo Ddl, in materia di pensioni, il deputato Carlo Dell’Aringa ed il senatore Giorgio Santini hanno formulato così una soluzione che sia almeno utile per i disoccupati avanti con gli anni.

In particolare, il disegno di legge prevede, per gli over 55 privi d’impiego, un nuovo tipo di pensione anticipata: si tratta dell’APA (assegno previdenziale anticipato), utilizzabile per tutti i disoccupati a cui manchino 5 anni alla pensione.

L’assegno sarà pari a 850€ al mese: quando, però, il soggetto andrà in pensione, gli verrà detratto un rateo di quanto anticipato, anche se un terzo del totale sarà a carico dello Stato.