Le tasse applicate agli italiani sono le più alte
Secondo un rapporto di Confesercenti curato da Antonio Giancane, Balzelli d’Italia-Fisco: le cento trappole per imprese e famiglie, a insaputa degli italiani, le tasse applicate nel nostro paese sembrano essere le più alte. Alcune sono anomale e ambigue, ecco le tasse più strane che gli italiani si trovano a dover pagare.
Dalla tassa sui gradini, che coinvolge i proprietari di case che hanno i gradini d’ingresso sulla via pubblica, fino alla tassa sui permessi sulla raccolta dei funghi soggetta ad imposta di bollo.
Tasse ambigue anche per i settori che interessano la maggior parte degli italiani: il lavoro e lo studio. Si parla di tassa sulla disoccupazione e tassa sui concorsi pubblici e quelle con cui hanno a che fare la maggior parte dei giovani sono le tasse universitarie.
A chi si vuole sposare viene sottoposta una tassa che viene passata come prezzo unico per sposarsi in comune, e varia a seconda dell’amministrazione comunale.
La lista è ancora lunga: si parla di tassa sul morto che viene richiesta per il curioso rilascio di certificato di contestazione del decesso, rilasciato dall’ufficiale sanitario dell’Asl, di 35 euro.
In Sicilia, dal 2002, grava la tassa dei tubi, basata sul volume delle condotte della rete di trasmissione nazionale e regionale del gas naturale, dell’energia elettrica e delle linee telefoniche e che successivamente è stata assorbita dalla tassa per l’occupazione del suolo pubblico.
Si prosegue con la tassa sulle invenzioni che riguarda le invenzioni industriali, colpite in due modalità:
- tassa di domanda di registrazione del brevetto;
- tassa annuale per il mantenimento in vigore del brevetto e per la pubblicazione a stampa della descrizione e dei disegni.
Curiosa anche la tassa sui ballatoi in base alla quale, ad Agrigento, va pagata dai condomini che hanno ballatoi particolarmente sporgenti sulla pubblica strada, o l’imposta sulle immagini riferita alla pubblicità esterna ed a quella diretta, cioè ogni forma di pubblicità diversa da quella editoriale, radiofonica e televisiva.
Info: Confesercenti