A chiunque può capitare di non pagare la bolletta luce. Ciò comporta delle conseguenze, dopo quanto tempo il fornitore può staccare la corrente per morosità?
Pagare la bolletta della luce in ritardo o non pagarla assolutamente, comporta delle conseguenze negative. Viene ridotta la potenza del contatore, per poi arrivare alla sospensione della fornitura per morosità. In quest’articolo vediamo quali sono le conseguenze per le famiglie e le piccole medie imprese in caso di bolletta della luce non pagata, con particolare attenzione all’iter che il fornitore deve rispettare prima di poterti staccare la corrente e agli oneri aggiuntivi in caso di inadempimento o morosità da parte degli utenti.
Indice
Dopo quanto tempo staccano la corrente per la bolletta della luce non pagata?
Il termine entro cui pagare la bolletta della luce viene indicato sulla bolletta stessa con la “data di scadenza”. L’ARERA stabilisce che questo termine non deve essere inferiore a 20 giorni da quando la bolletta ti arriva a casa.
Successivamente si presentano delle fasi prima che il fornitore possa sospendere la fornitura.
I FASE: avviso bonario
In un primo momento in caso di morosità, viene inviato un avviso bonario informale, spedito con lettera semplice o, nella maggior parte dei casi, è contenuto in un apposito riquadro della bolletta successiva che contiene un temine massimo entro cui l’utente deve regolarizzare il proprio debito. In questo caso ci si può attivare immediatamente provvedendo al pagamento, senza incorrere in penalità.
II FASE: invio della raccomandata con la diffida per la bolletta della luce non pagata
In caso di mancato pagamento entro il termine stabilito dall’avviso bonario, la società della luce invia una raccomandata e in questo caso si tratta di una diffida formale con cui si intima il pagamento della bolletta non pagata. Nella lettera viene indicato il termine utile per versare il dovuto e l’utente viene avvisato che, in caso di ulteriore inadempimento, si procederà prima alla riduzione del 15% della potenza di energia erogata all’immobile, e successivamente alla sospensione vera e propria dell’utenza.
La raccomandata deve necessariamente indicare:
- le modalità con cui il cliente deve comunicare l’avvenuto pagamento (telefono, fax, ecc);
- il termine dopo il quale, se il cliente continua a non pagare, il venditore invierà al distributore la richiesta di sospensione della fornitura;
- il costo di eventuali operazioni di sospensione e riattivazione della fornitura.
III Fase: la riduzione della potenza di energia per la bolletta della luce non pagata
Qualora, nonostante la raccomandata con la diffida, l’utente persista nella morosità, la società erogatrice della luce, avvierà la graduale riduzione della potenza della luce, fino al 15%. La riduzione della potenza viene effettuata entro il seguente termine che decorre dal ricevimento della predetta raccomandata:
- in caso di morosità reiterata il termine minimo per provvedere al pagamento e regolarizzare la posizione è di 10 giorni;
- in caso di morosità non reiterata il tempo minimo è di 20 giorni.
IV Fase: la sospensione della luce per la bolletta della luce non pagata
Infine, scaduti i 15 giorni dalla riduzione di potenza del 15%, l’utenza viene sospesa. Ma se l’utente aveva avviato una pratica di contestazione di conguagli o di importi anomali, con raccomandata o fax al numero verde, prima di procedere alla sospensione della luce, la società deve rispondere al reclamo scritto dall’utente.
Come riottenere la riattivazione della corrente per la bolletta della luce non pagata?
L’utente che vuole richiedere la riattivazione della fornitura sospesa deve pagare gli importi non pagati e comunicare ciò al fornitore. La riattivazione è prevista entro un giorno feriale dal ricevimento della richiesta da parte del fornitore.
Ricordiamo, inoltre, che chi paga in ritardo la bolletta della luce si vede addebitare gli interessi annuali, costi per le raccomandate spedite per i solleciti di pagamento delle bollette non pagate.
Fonte: Autorità di Regolazione per Energia, Reti, Ambiente.