Nella Legge di Stabilità 2016 presentata dal Governo Renzi è presente, come da promessa fatta dallo stesso Presidente del Consiglio, l’abolizione dell’IMU e della tassa denominata TASI (a tal proposito vedi l’articolo “Dal 2016 via la Tasi sulla prima casa”) sulle abitazioni, e le relative pertinenze, adibite a prima casa. Ricordiamo che per abitazione principale si intende quella dove il contribuente ed i suoi familiari hanno, oltre alla residenza anagrafica, soprattutto la dimora abituale nell’immobile. Il taglio delle imposte vale qualunque sia la categoria catastale sia dell’immobile sia delle relative pertinenze. Infatti il Governo ha voluto inserire anche quelle prime abitazioni considerate, dal punto di vista catastale, “dimore di lusso”. Ciò vuol dire che, oltre le categorie da A/2 ad A/7, sono considerate immobili abitativi anche quelle contrassegnate con le categorie catastali A/1 ovvero le “case signorili”, A/8 cioè le “ville” e A/9 i “castelli”, mentre tra le pertinenze sono comprese le categorie catastali C/2, C/6 e C/7, ma ai fini dell’esonero, soltanto una per ciascuna categoria, quindi fino ad un massimo di tre pertinenze per ciascun immobile.
La tassa TASI sparisce anche per gli “occupanti”, cioè per coloro che sono affittuari di immobili altrui e che fino a tutto il 2015, secondo la delibera del Comune di appartenenza, potrebbero versare una percentuale che va dal 10% al 30% dell’intero tributo.
Tra i fabbricati esenti da TASI a partire dal 2016 dovrebbero trovare posto anche:
- l’abitazione principale di anziani o disabili che dimorano abitualmente presso Istituti di cura, purché l’immobile non risulti locato con regolare contratto;
- l’abitazione data in comodato d’uso a parenti in linea retta, purché il contratto di comodato sia regolarmente registrato e l’occupante dell’immobile abbia un reddito annuo ISEE non superiore ai 15.000 euro e l’esenzione inizia a valere dalla data di registrazione del contratto stesso;
- la casa coniugale assegnata al coniuge mediante provvedimento giudiziario in seguito alla richiesta di scioglimento, annullamento, separazione o cessazione legale del matrimonio;
- l’unico immobile iscritto al catasto appartenente a soggetti facenti parte delle Forze Armate, della polizia, dei vigili del fuoco o del personale in carriera prefettizia, purché non locato con regolare contratto registrato;
- le abitazioni adibiti ad alloggi sociali;
- l’abitazione di proprietà indivise di cooperative edilizie purché i soci assegnatari la adibiscono a prima casa.
Di contro, la stessa Legge di Stabilità mantiene in vigore le stesse imposte per gli immobili diversi dall’abitazione principale. In altre parole, dal 2016, i contribuenti continueranno a versare l’Imposta Municipale Unica e la Tassa sui Servizi Indivisibili sugli immobili abitativi diversi dall’abitazione principale, ovvero sulle case possedute successive alla prima, sui locali commerciali quali negozi, botteghe, capannoni e laboratori artigianali e sugli uffici, sui fabbricati rurali e sulle aree fabbricabili. La nota positiva è che il Governo ha garantito che non vi saranno aumenti nelle aliquote comunali IMU e TASI da applicare sulle seconde case e gli altri immobili. Soltanto i soggetti che affittano un’immobile abitativo si troveranno, dal 2016, una tassa TASI maggiore dell’anno precedente poiché dovranno sostenere anche la percentuale che gravava sull’affittuario e che la manovra ha eliminato.
Altra novità riguarda la cancellazione, sempre dal 2016, dell’IMU sui terreni agricoli: ma non si tratta di un esonero totale ma ciò vale per quelli posseduti da imprenditori agricoli professionali e coltivatori diretti. Se non si possiedono tali caratteristiche, sui terreni, ad eccezione di quelli situati nei comuni montani, si continuerà a pagare l’imposta.
In conclusione, diamo un cenno alla sorte dei cosiddetti “imbullonati”, vale a dire i macchinari delle imprese fino a tutto il 2015 trattati come fossero immobili e quindi soggetti ad IMU. Ebbene anche tale prelievo dovrebbe essere cancellato, liberando le imprese da costi aggiuntivi, ma il condizionale è sempre d’obbligo fino a quando la Legge di Stabilità sarà definitivamente approvata.
Info: Legge di Stabilità 2016