I finanziamenti per la realizzazione di studi di fattibilità nei Paesi al di fuori dell’Unione Europea sono rivolti alle imprese italiane e mirano a migliorare il mercato degli investimenti in Stati extraeuropei; questo non solo permetterà di dare una spinta all’economia nazionale, ma darà modo ai titolari delle imprese di usufruire di alcuni notevoli vantaggi per permettere la crescita delle proprie imprese e avere un quadro preciso sui luoghi in cui investire il proprio denaro per espandersi; oltretutto le agevolazioni sono utili per realizzare dei programmi di assistenza tecnica, tra cui la formazione del personale sul posto. Queste misure d’aiuto al settore economico italiano sono state ufficializzate dal Decreto Interministeriale dal 7 settembre 2016 che ne sancisce le misure e le finalità principali.
I beneficiari
Le imprese italiane che possono beneficiare delle agevolazioni per gli investimenti possono avere forma singola o essere aggregate, non fa differenza, l’unico obbligo per avere accesso ai finanziamenti è la sede legale sul territorio italiano. Il finanziamento arriva a coprire l’intera spesa preventiva (il 100%) della stessa, tuttavia, vi sono dei massimi da rispettare. Gli studi di fattibilità destinati agli investimenti commerciali possono, infatti, beneficiare di un massimo di 150 mila euro, mentre per l’assistenza tecnica e gli investimenti produttivi il massimo è pari a 300 mila euro. In ogni caso i finanziamenti eseguiti devono essere compresi nel range previsto dal Regolamento dell’Unione Europea al numero 1407/2013, che fa riferimento agli aiuti finanziari di cosiddetta importanza minore (“il de minimis”). Il tasso d’agevolazione utile per i finanziamenti è pari a 10% calcolato alla data del rilascio del finanziamento e copre le spese compiute a partire dal giorno di richiesta fino ai 12 mesi; tra queste ci sono il viaggio, le spese di soggiorno negli Stati extracomunitari, i compensi per il personale aziendale all’estero e le retribuzioni per i lavoratori italiani. Sui finanziamenti per la realizzazione di studi di fattibilità vige una garanzia che le imprese interessate devono coprire al 100% o almeno in parte. Le imprese in cui lavorano un quantitativo di persone compreso tra 250 e 3000 (rispettivamente chiamate PMI e MID CAP) hanno la possibilità di richiedere delle riduzioni sulla garanzia fino a 80% sul massimo possibile, importo variabile in base alla valutazione della classe dell’impresa (lo “scoring”).
Le modalità tramite quali viene distribuito il finanziamento sono generali e valide per tutte le aziende indipendentemente dalla loro forma; nella prima tranche si erogherà tra il 50% e il 70% dell’importo totale; questa va richiesta entro e non oltre 3 mesi dopo la data di stipula dell’accordo sul finanziamento mentre il resto dell’importo richiesto sarà elargito a condizione che le spese effettuate dall’impresa superino la cifra della prima erogazione e che vi sia una relazione analitica della modalità in cui sono stati spesi i soldi ottenuti dal finanziamento.
Per richiedere i finanziamenti per la realizzazione di studi di fattibilità bisogna presentare l’apposita domanda alla Simest SpA, la quale si occupa di gestire i finanziamenti pubblici svolgendo attività come gli inserimenti sui mercati extraeuropei, gli studi di fattibilità nel campo degli investimenti in Paesi fuori dall’Unione Europea, i programmi relativi all’assistenza tecnica e così via. L’impresa si occupa anche di promuovere l’export italiano in Paesi situati nei più lontani angoli del pianeta.
I finanziamenti per la realizzazione di studi di fattibilità sono, quindi, un ottimo modo per promuovere l’export italiano, investire in Paesi extracomunitari e permette la crescita delle imprese italiane. Per approfondire la questione si consiglia di leggere il Decreto Interministeriale del 7 settembre 2016 per scoprire tutti i dettagli utili. Sul sito della Simest si può anche trovare tutta la modulistica necessaria per avere accesso alle agevolazioni, nonché richiede delle informazioni maggiori sulle questioni riguardanti i finanziamenti per la realizzazione di studi di fattibilità.
Info: Decreto Interministeriale 7 settembre 2016