L’Agenzia delle Entrate ha introdotto due causali contributo “Lifa” e “Cloc” utilizzate dalle famiglie e micro imprese per pagare i lavori occasionali.
A seguito dell’approvazione della legge di conversione 96/2017 del DL 50/2017, la cosiddetta Manovra correttiva, l’INPS ha sollecitato l’Agenzia delle Entrate ad attuare delle causali che possano regolamentare le prestazioni di lavoro occasionale, coinvolgendo le famiglie e le micro-imprese. L’Agenzia ha risposto con la risoluzione n.81/E del 3 luglio 2017, istituendo le causali contributo denominate “Lifa”e “Cloc”.
Si tratta di un intervento che ha lo scopo di disciplinare il versamento delle somme dovute per il lavoro accessorio. Il pagamento viene documentato, tramite le due causali, nel modello F24.
Cosa ne è stato, quindi, dei buoni per il lavoro occasionale? I voucher sono stati aboliti definitivamente, anche se l’effetto non è del tutto immediato. Potranno essere utilizzati, infatti, fino alla fine dell’anno 2017 e dal prossimo anno saranno eliminati in modo definitivo.
Con la manovra correttiva i buoni per il lavoro occasionale sono stati sostituiti con dei nuovi voucher: per le famiglie, “un libretto di famiglia”, da utilizzare per i compensi di colf, giardinieri, baby sitter, per il personale addetto a ripetizioni e dopo scuola e per assistenza a domicilio; per le imprese, invece, sono stati rimpiazzati con “un contratto di prestazione occasionale”, che prevede però dei vincoli.
In particolare, l’azienda potrà applicare tale contratto per un massimo di cinque dipendenti, entro la soglia di 5 mila euro l’anno, con paghe fino a 2,500 euro per ogni singolo lavoratore. Questa tipologia contrattuale potrà, inoltre, essere utilizzata anche dagli enti no-profit, dalle amministrazioni pubbliche e dai professionisti.
In sostanza, quindi, le famiglie che dovranno pagare i lavori occasionali utilizzeranno il “libretto di famiglia” e le piccole aziende adopereranno una nuova forma di contratto. In entrambe le circostanze, però, per il pagamento si dovranno fare dei versamenti “preventivi” delle retribuzioni tramite il modello F24 Elide. Se il versamento è effettuato da un’amministrazione pubblica verrà utilizzato il modello F24 Enti pubblici.
Per tale motivo, appunto, l’Agenzia delle Entrate ha emesso le due nuove causali contributo. La prima, “Lifa”, è utilizzata dalle famiglie, la seconda “Cloc” è impiegata, invece, dalle micro-aziende. Quest’ultima potrà essere adoperata anche dall’amministrazione pubblica nel modello F24 Enti pubblici, soltanto nella voce “importi a debito versati”.
Come dovrà essere compilato il modello F24 con le causali Lifa e Cloc?
Chiariamo alcuni punti su come deve essere redatto il modello di pagamento. Per quanto riguarda il modello F24 Elide dovrà essere compilato come segue:
- nella voce “contribuente” si dovranno apportare i dati anagrafici e il codice fiscale di chi effettua il versamento;
- nella voce “Erario ed altro”, bisogna scrivere la lettera “I” (INPS) nel campo “tipo”; nessun valore per gli “elementi identificativi”; la causale contributo “Lifa” o “Cloc” nel campo “codice” e, infine, l’anno di riferimento, riferendosi all’anno in cui si effettua il pagamento.
Il modello F24 Enti pubblici dovrà essere redatto, indicando:
- nella sezione “contribuente”, il codice fiscale e i dati anagrafici dell’ente che effettua il versamento;
- nella sezione “dettaglio versamento”, l’ente deve indicare nel campo “sezione”, la lettera “I” (INPS); nel campo “codice tributo/causale” la causale “Cloc”; nessun valore per il “codice” e gli “estremi identificativi; nel campo “riferimento A” il mese in cui si effettua il pagamento; nel campo “riferimento B” l’anno in cui si effettua il pagamento.
Dal 10 luglio, inoltre, l’INPS ha attivato sul proprio sito internet una sezione dedicata alle nuove prestazioni occasionali, sulla quale utilizzatori e prestatori potranno effettuare la registrazione.
Approfondisci la risoluzione n. 81/E dell’Agenzia delle Entrate.