Flat tax: in arrivo la riforma fiscale per imprese e professionisti

Abolizione Studi di settore e Spesometro, esenzione Irap per studi professionali: ecco le principali novità della prossima riforma fiscale

Siamo ancora nella prima metà del 2016, ma già si parla di Legge di Stabilità del 2017 e della riforma fiscale che dovrebbe essere inserita in essa.
Infatti il Governo starebbe lavorando ad una serie di importanti novità che riguarderanno il trattamento fiscale per imprese e liberi professionisti. Se sarà una rivoluzione è molto presto per dirlo, ma ci certo si tratta di novità sostanziali.

Si parla dell’introduzione della “Flat Tax” (tassa piatta), dell’abolizione degli Studi di settore, dell’abbandono dello Spesometro e della semplificazione di oneri e adempimenti grazie al nuovo regime di comunicazioni telematiche.

La Flat Tax

Per quanto riguarda la Flat Tax, il nuovo tributo dovrebbe prevedere un meccanismo simile a quello dell’Ires (imposta sul reddito delle società), con l’applicazione di un’aliquota unica sul reddito delle società, sia di capitali che di persone, e alle imprese individuali. L’applicazione dell’aliquota (presumibilmente del 27,5%, sulla falsariga dell’Ires) è, tuttavia, limitata agli utili non distribuiti, che verranno lasciati in azienda.
Al di fuori queste ipotesi troverebbe applicazione un regime fiscale diverso, a seconda dei casi.

Con la flat Tax si va, dunque, verso l’abbandono dell’imposta progressiva (caratterizzata da aliquote differenziate per scaglione di reddito) delle detrazioni e della “no tax area”. Queste semmai troverebbero applicazione sul reddito dei soggetti destinatari degli utili.
Dovrebbe cambiare anche il sistema d’imputazione del reddito d’impresa, che avverrebbe “per cassa” e non più “per competenza”. Così, imprese e professionisti pagherebbero su quanto effettivamente guadagnato, evitando quindi la necessità di dover procedere alla deduzione delle eventuali perdite sui crediti.

Gli Studi di settore

Tra le proposte oggetto di studio, ci sarebbe ance l’abolizione (o, quantomeno, il ridimensionamento) dei famigerati Studi di settore, considerati non idonei a rappresentare l’effettiva situazione economica e finanziaria delle piccole imprese e dei liberi professionisti.
Non sono ancora chiari tutti i dettagli. Probabilmente l’abolizione riguarderà, in un primo momento, solo i iberi professionisti e verranno esentati solo coloro che trasmetteranno per via telematica le operazioni soggette a imposizione Iva.

Potrebbe delinearsi un periodo di transizione in cui gli studi di settore continueranno ad essere applicati ai professionisti che non aderiranno alle comunicazioni telematiche, salvo poi passare integralmente al nuovo regime, obbligando tutti i professionisti a adeguarsi al nuovo sistema di comunicazione.
Discorso diverso per le imprese, per le quali potrebbe essere definiti un sistema diverso per evitare gli Studi di settore, tenendo conto anche della natura delle diverse attività.

Lo Spesometro

Anche lo Spesometro dovrebbe condividere la sorte degli studi di settore. Nato come un importante strumento per verificare l’effettività situazione economico-finanziaria delle aziende, non è mai stato visto di buon occhio dalle aziende, quantomeno per la sua macchinosità.
Come per gli studi di settore, anche lo Spesometro inizialmente verrebbe applicato solo nei confronti di imprese e professionisti che decideranno di trasmettere per via telematica fatture e corrispettivi.
La comunicazione telematica sostituirebbe nella sostanza la funzione dello Spesometro, fornendo all’Agenzia delle Entrate tutte le informazioni utili a definire l’effettivo reddito generato da imprese e professionisti.

La trasmissione per via telematica di fatture e scontrini, dovrebbe inoltre esentare i contribuenti dalle comunicazioni Blacklist e Intrastat.

Abolizione Irap per gli studi professionali

Da anni si parla di abolizione di Irap, fin dalla sua introduzione. Forse dal 2017 alcuni soggetti non pagheranno più questa imposta.
Ad essere esonerati dal pagamento dell’Irap sarebbero gli studi professionali senza dipendenti o con un solo dipendente incaricato di svolgere mansioni meramente esecutive.

Ad aprire la strada verso questa esenzione sono state alcune recenti sentenze della Corte di Cassazione, che ravvisano, nei confronti di determinati studi professionali, la carenza del requisito di autonoma organizzazione, necessario per l’applicazione dell’imposta, in quanto privi di dipendenti capaci di aumentare la produttività dell’attività. Ragion per cui la Suprema Corte ha stabilito la non applicabilità del’Irap allorquando ricorrano questi casi (Si la veda sentenza n. 573/2016 della Corte di Cassazione).

Tanto per Irap, quanto per Studi di Settore e Spesometro, più che di abolizione,almeno per il momento, dovrebbe parlarsi di esenzione nei confronti di determinati soggetti.
L’approvazione della Legge di Stabilità è attesa per la fine dell’anno, pertanto, nel corso dei prossimi mesi, potrebbero emergere ulteriori novità.