Sono moltissimi i lavoratori italiani che per la spesa fanno affidamento ormai da tempo ai buoni pasto messi a disposizione dai propri datori di lavoro.
E in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando, ciò rappresenta un vero toccasana per migliaia di famiglie. Eppure, recenti notizie avevano dato l’allarme sulla possibilità che l’utilizzo di questi ticket potesse ricevere un brusco stop a seguito dell’approvazione della Legge di Stabilità, in vigore dal 1° luglio. Notizie tuttavia infondate, o almeno in parte.
Cos’è un buono pasto
Innanzitutto, è bene sapere che un buono pasto o ticket rappresenta un mezzo di pagamento dal valore predeterminato che un’impresa assegna ai propri dipendenti in sostituzione al servizio della mensa.
Non a caso, questo benefit può essere utilizzato non solo durante la pausa pranzo, ma anche come valuta per l’acquisto di prodotti alimentari presso le attività commerciali convenzionate con le varie società emittenti. Di norma, il buono pasto può essere di due tipi:
- carnet cartaceo;
- digitale, sotto forma di tessera elettronica dotata di microchip.
Cos’è cambiato?
In realtà, i lavoratori potranno ancora utilizzare sia i ticket cartacei che quelli digitali per la spesa al supermercato o la cena al ristorante. I vari cambiamenti sono due e riguardano:
- il valore esentasse del buono pasto elettronico, che passa da 5,29 a 7 euro di soglia giornaliera, spendibile nelle giornate lavorative;
- la tracciabilità del buono pasto elettronico, che di fatto rende impossibile cumulare i ticket oltre la soglia di 7 euro al giorno.
Va comunque ricordato che il divieto di cumulo dei buoni, materiali o immateriali, non è affatto una novità, ma diventa come detto più facilmente applicabile nel caso dei ticket digitali.
Italia poco tecnologica
Se da un lato la Legge di Stabilità pare puntare sui ticket elettronici, aumentandone sensibilmente anche il valore, il sistema italiano stenta ancora a stare al passo coi tempi.
Attualmente, difatti, l’accettazione dei buoni elettronici è particolarmente bassa, quindi risulta assai difficile per i possessori usufruirne.
I numeri parlano chiaro e prendendo in esame i diffusissimi Ticket Restaurant, salta subito all’occhio che:
- soltanto 35.000 esercizi commerciali li accettano se sotto forma di card elettronica;
- oltre 150.000 esercizi commerciali li accettano sotto forma di buono cartaceo.
Alcuni vantaggi della card
Tuttavia, i vantaggi dell’introduzione della card al posto del buono tradizionale sono diversi per i lavoratori:
- snellimento nell’iter di ricezione periodica del benefit;
- riduzione della possibilità di furto/smarrimento (in questi casi la card viene bloccata e ne viene subito emessa una nuova);
- risparmio fiscale dovuto al lieve incremento di valore del ticket a partire dal 1° luglio 2015.
Anche i commercianti possono trarre dei benefici dall’introduzione di queste particolari tessere elettroniche, come ad esempio il minor tempo di attesa per ricevere il pagamento dalla società emittente e la riduzione del rischio di furto/smarrimento dei buoni pasto. Eppure, esistono anche degli importanti svantaggi:
- l’aumento delle giù salate commissioni di incasso;
- l’utilizzo di circa 4 o 6 POS differenti per garantire l’accettazione di tutte le card in circolazione.
Buoni propositi
È giusto che la tecnologia entri nella vita di tutti i giorni e che il sistema si svecchi pian piano, ma per far si che ciò avvenga, tutto dovrebbe allinearsi perfettamente.
Al momento, invece, bisogna lavorare sulla riduzione della commissione di sconto del buono pasto (poiché i commercianti reputano che pagare fino al 15% sia inaccettabile) e sull’introduzione di un POS unico che metta fine ai quotidiani disagi per chi utilizza e accetta i buoni pasto in Italia.